Sandro Benedetti
da Verona
Il Chievo tocca con mano la Coppa Uefa. Lo fa mettendo al tappeto un Cagliari inguardabile, soprattutto nell'atteggiamento mentale, lo fa in primis perché in gialloblù c'è un giovane campioncino. Ha 18 anni, viene dall'Africa più nera, la Nigeria e il Chievo lo ha scovato con l'ausilio dell'Inter. In tribuna al Bentegodi c'era anche Mario Corso, osservatore nerazzurro. Obinna ha forza fisica da vendere, talento allo stato puro, fantasia. In più festeggia i gol con una serie di capriole (ieri addirittura undici) che fanno ammattire il Bentegodi, chissà se un giorno arriveranno sino a San Siro. Così il Chievo si issa in una posizione di classifica giusto alle spalle della Champions League grazie a Obinna e al suo vecchio capitano. È lui, DAnna, a rompere l'equilibrio a metà ripresa, è lui a dare una spallata vigorosa alla già traballante panchina di Ballardini. Se il patron Cellino ha visto il Cagliari di ieri non potrà che andare su tutte le furie.
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