Occhio al cielo, tra 200 anni ci cadrà in testa un asteroide da mezzo chilometro

L'allarme è stato lanciato dagli astronomi dell'Università di Valladolid in Spagna. Gli scienziati ha ricalcolato la traiettoria di Rq36, corpo celeste avvistato nel 1999, scoprendo che c'è una possibilità su mille che nel 2182 colpisca la Terra. Con effetti simili a quelli che portarono all'estinzione dei dinosauri

Occhio al cielo, tra 200 anni ci cadrà in testa un asteroide da mezzo chilometro

Camminate bassi, guardate sempre in alto e mettetevi un caschetto perché ci sta per cadere sulla testa un sasso da mezzo chilometro di diametro. Oddio non proprio subito, diciamo, grosso modo, tra 172 anni. E tutto sommato non è neppure tanto certo che questo proiettile colpisca la terra. La possibilità che arrivi sulla Terra infatti è attualmente calcolata nella misura di una su mille. Però è sempre meglio premunirsi
Anche perché sembra proprio che un asteroide, anche se un po' più grande, abbia centrato la Terra causando un tal cataclisma da far sparire quasi ogni specie vivente, in particolare i grandi sauri. Una ipotesi non nuova, ma che ha recentemente trovato conferma in uno studio internazionale condotto fra Europa, Stati Uniti, Messico, Canada e Giappone e coordinato dall'università tedesca di Norimberga. Dopo aver esaminato informazioni raccolte da paleontologi, geochimici e geofisici, i ricercatori hanno dimostrato come l'estinzione di massa dei dinosauri possa essere giustificata solo dall'impatto di un corpo celeste da 12 chilometri di diametro a Chicxulub, nel Messico, 65 milioni di anni fa. L'impatto, un milione di volte più potente dell'esplosione di una bomba atomica, potrebbe aver causato terremoti e maremoti su tutto il pianeta. Non solo, una grande quantità di polveri, detriti e gas avrebbero poi creato una di «nube» che ha ridotto la luce, provocato il raffreddamento della superficie terrestre e l'acidificazione degli oceani, decimando specie vegetali e animali.
Dopo tanto tempo un altro corpo celeste, molto più piccolo, come detto «appena» 560 metri, ma comunque pericoloso sta viaggiando a grande velocità verso la terra. L'asteroide, scoperto nel 1999 e contrassegnato con la sigla Rq36, finora non era considerato neanche un «sorvegliato speciale». Ma ora un gruppo di astronomi dell'università di Valladolid in Spagna ha ricalcolato la sua traiettoria. Il loro studio, pubblicato sulla rivista specializzata «Icarus», annuncia pertanto come nel 2182 ci sia una possibilità su mille che Rq36 ci caschi in testa. Un'eventuale collisione con un corpo di quelle dimensioni avrebbe effetti devastanti e potrebbe squilibrare in modo drammatico e irreversibile l'ecosistema del nostro pianeta.

Insomma tra meno di duecento anni rischiamo di fare la stessa fine dei dinosauri. E magari finire, in qualche museo di scienza naturale con le fauci spalancate, muti testimoni di un fenomeno celeste al limite del soprannaturale.

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