Oggetti «inaspettati» in case d’epoca

Il design è di casa ovunque ci siano bellezza e funzionalità: per questo la mostra «Ospiti inaspettati. Case di ieri, design di oggi» (dall'11 marzo al 2 maggio) crea un abbinamento straordinario quello tra l'alto artigianato del passato e la produzione contemporanea

Innumerevoli volte si è cercato di fissare una data di nascita per il design. Ma la verità è che il design è di casa ovunque ci siano bellezza e funzionalità, che compleanno non ne hanno. Ecco perché la mostra «Ospiti inaspettati. Case di ieri, design di oggi» (da domani al 2 maggio) crea un abbinamento insolito, ma senz'altro riuscito: quello tra «l'eccellenza dell'alto artigianato del passato e le caratteristiche di qualità, altrettanto elaborate, dei modi della produzione contemporanei». La prima è rappresentata da Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e Museo Poldi Pezzoli, le case museo milanesi che assieme a Comune di Milano, Cosmit e Fondazione Cariplo presentano la mostra, a cura di Beppe Finessi (catalogo Corraini, info: www.casemuseomilano.it). Le seconde sono l'anima estetica di oltre 200 oggetti ideati dal 2000 a oggi dai più grandi designer mondiali e prodotti dalle più importanti aziende italiane del settore.
Selezionate «creature» di, tra gli altri, Ron Arad, Andrea Branzi, David Chipperfield, Konstantin Grcic, Alessandro Mendini, Jasper Morrison, Fabio Novembre, Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Philippe Starck, Patricia Urquiola, appaiono come d'incanto - ospiti inaspettati, appunto - per compiere nelle quattro sedi ciò che pareva impossibile: «arricchire» la Camera Rossa o la Sala Bevilacqua del Museo Bagatti Valsecchi; le sale dedicate all'arte italiana del Ventesimo secolo di Casa Boschi di Stefano; gli ambienti-scrigno delle arti decorative del XIX secolo del Poldi Pezzoli e le più ampie stanze anticipo di modernità di Villa Necchi.
L'inserimento del design del nuovo millennio in queste cornici è una vera e propria consacrazione: pizzi, ori, bronzi, ebano respirano insieme con materiali ecosostenibili o di recupero, colori acidi e geometrie inedite. In ognuna delle quattro sedi hanno luogo matrimoni d'eccezione tra l'atmosfera del passato e l'energia del presente. Gli arredi pregiati, le porcellane e gli utensili collezionati da Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi si sposano alla sedia «nido» di Nacho Carbonell, alla poltrona «Tuttitubi» di Lorenzo Damiani o alla culla a dondolo «Rose Marie» di Elisabetta Gonzo e Alessandro Vicari. Seduti su una «Passion» di Philippe Starck per Cassina o sul divano «Michetta» di Gaetano Pesce, si possono ammirare décor, vetrine e stucchi del Poldi Pezzoli.

La poltrona «Lui5» di Philippe Bestenheider per Boffi è circondata dalle sedie Luigi XV a Villa Necchi, in uno dei tanti divertenti rimandi tra secoli e lussi, così come in una stessa sala di Casa Boschi, Stefano Lucio Fontana, Piero Portaluppi e Tomas Alonso si lanciano «sguardi concettuali». Anche se manca poco più di un mese all'apertura dell'edizione 2010 del Salone del Mobile, per originalità e carattere questo si preannuncia come uno degli eventi di maggior richiamo della settimana milanese del design.

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