Finite le vacanze, si torna in città ed anche la nostra pagina del golf riprende il suo corso. Un breve riassunto è d’obbligo perché agosto ha visto grandi tornei e grandi protagonisti. Sul Tour europeo c’eravamo lasciati dopo la splendida vittoria di Harrington all’Open Championship che lo ha consacrato, davvero, campione di prima grandezza malgrado la sua aria, a volte, un po’ dismessa. In Scandinavia l’SAS Masters ha visto la bella vittoria finalmente di un giocatore di casa, Peter Hanson che, in condizioni meteorologiche difficili, ha avuto la meglio - per un solo colpo - su un Nick Dougherty sempre più convincente e sul connazionale Pelle Edberg, quello della «bandana» alla Pantani. In Olanda, nel Klm Open graditissimo ritorno al successo di Darren Clarke, che sta uscendo, o almeno così tutti ci auguriamo, dal suo tunnel «privato» (la tragica scomparsa della giovane moglie due anni fa). L’irlandese ha convinto, lasciando alle sue spalle di ben 4 colpi un giocatore quotato come Paul McGinley. Buona la prova di Edoardo Molinari, giunto 32° e che ha bisogno di qualche altra prestazione soddisfacente per garantirsi la «carta» per giocare sul Tour nella prossima stagione.
Negli Stati Uniti due i grandi appuntamenti. Il Bridgestone Invitational, terzo dei World Championship dove - in assenza di Tiger, detentore del titolo - c’è stata grande battaglia fino alle ultime buche. Alla fine sul difficile percorso di Firestone ha avuto la meglio il fijano Vijay Singh che, sul filo di lana, ha superato per un colpo Sergio Garcia e l’australiano Stuart Appleby che con lui si erano alternati al comando nell’ultimo giro. A seguire l’ultimo dei tornei del Grande Slam, lo Us Pga Championship. E qui la grande e definitiva conferma, quella che ci riporta a parlare di Padraig Harrington che, con un finale alla Tiger Woods - determinato ed implacabile -, ha vinto, primo europeo, il suo secondo major consecutivo, lasciandosi dietro ancora una volta Garcia - che sino a tre buche dalla fine sembrava dovercela finalmente fare a vincere un torneo «maggiore» - e un ritrovato Ben Curtis sempre più convincente.
Torniamo all’attualità più recente con la bella vittoria nello scorso weekend di Gregory Havret a Gleneagles, in Scozia, nel Johnny Walker Championship. Il francese, vincitore dell’Open d’Italia 2001 e dello Scottish Open lo scorso anno, è andato in testa sin dal primo giro, ma ha dovuto stringere i denti sulle ultime 18 buche, conquistando però alla fine un meritatissimo successo ed il suo terzo titolo in carriera. Alle sue spalle, distaccato di un colpo, l’inglese Grame Storm.
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