Open di Spagna, Lawrie fa il botto ai play off

Fra colpi di scena mozzafiato sulle ultime nove l'irlandese beffa Garrido allo spareggio e gli nega il trionfo in casa. Bene Edoardo Molinari

Open di Spagna, Lawrie 
fa il botto ai play off

Quello dell’Open di Spagna 2008 è stato forse il finale più thrilling che il Tour europeo ha offerto nel corso della stagione. Un susseguirsi di colpi di scena davvero mozzafiato sulle ultime nove buche del bellissimo percorso del Real Golf Club di Siviglia progettato da José Maria Olazabal e che si presentava in condizioni perfette e non affatto facili. Il titolo, uno dei più antichi e prestigiosi d’Europa - in palio sin dal 1912 - è andato al trentaquattrenne irlandese Peter Lawrie dopo un’emozionante play off che ha dato al giocatore di Dublino il suo primo successo in carriera alla seconda buca supplementare della sua sfida con Ignacio Garrido, coetaneo spagnolo.

Garrido al comando sin dal termine del secondo giro è partito per le ultime 18 buche con tre colpi di vantaggio sul suo più famoso connazionale Miguel Angel Jimenez e sembrava dovesse essere un duello in famiglia con una ritorno del titolo in mani spagnole dopo l’ultima vittoria di Sergio Garcia nel 2002. Garrido partiva sicuramente teso e sotto pressione - la sua ultima vittoria risale al Pga Championship del 2003 - malgrado nelle tre tornate precedenti avesse dimostrato grande sicurezza e forma di gioco. Non solo l’importanza particolare del titolo, ma anche il fatto di avere come avversario Jimenez ne erano le più che comprensibili ragioni. Jimenez partiva subito all’attacco e dal passaggio delle nove buche (girate in 33 colpi) vantava un vantaggio di tre colpi sul più giovane connazionale all’improvviso erratico intorno ai green e fuori linea nei colpi di partenza. Ancora una vittoria di Jimenez? È sembrato proprio di sì anche se altri giocatori erano tornati a farsi sotto quali Soren Hansen, David Lynn, Garcia Heredia e Peter Lawrie. Alla 10 il primo colpo di scena con Jimenez che trova l’acqua oltre il green e subisce un pesantissimo triplo bogey. Rispunta Garrido che ritrova coraggio e, in parte, coordinazione di gioco. Hansen e Lynn fanno del loro meglio ma la loro rimonta è tardiva così come quella del giovane spagnolo Heredia, mentre Jimenez non riesce a riprendersi dallo choc.

Peter Lawrie ha un finale incandescente e con birdie alla 13, 15, 16 e 17 si insedia leader nel club aspettando tranquillo l’arrivo di Garrido che con due birdie, alla 10 e alla 12, si è portato ad un solo colpo dall’irlandese. Le tre buche finali del Real di Siviglia sono determinanti e difficili. Garrido manca il birdie al par 5 della 16 e le sue chance sembrano ormai nulle. Lawrie segue tranquillo il finale dell’ex leader dal televisore ammirando già l’ambito trofeo. Nuovo colpo di scena alla 18 quando un Garrido ormai dato per secondo imbuca un putt chilometrico di 18 metri che manda in tripudio il pubblico amico e costringe Lawrie allo spareggio. Si torna alla 18. Il secondo colpo di Lawrie si ferma in green a poco meno di 20 metri dalla buca; Garrido pianta il suo approccio a meno di 2 metri. È fatta? Niente affatto. Stavolta è l’irlandese a veder rotolare la palla in una interminabile corsa che finisce in buca. Una buca che diventa «minuscola» per Ignacio che riesce comunque a chiudere anch’egli in birdie. Si torna ancora una volta sulla buca finale. Stavolta Lawrie spedisce il drive in bunker ma recupera alla grande e mette palla in green. Garrido fa atterrare il suo secondo colpo nei paraggi di quello di Lawrie ma l’effetto impresso alla palla la fa retrocedere troppo e lo spagnolo - con orrore - la vede rotolare fuori green e dentro il lago antistante. Silenzio di tomba, pubblico depresso ed il sogno di Garrido infranto.

Con il successo Peter Lawrie ha intascato una prima moneta di 333mila. Al terzo posto il danese Hansen davanti agli spagnoli Jimenez, Garcia Heredia e all’inglese Lynn.

Più che soddisfacente il comportamento di Edoardo Molinari che con un giro finale in 69 colpi ha conquistato il 22° posto. Successo irlandese anche sul Challenge Tour con la vittoria di Michael Hoey nel Maroccan Classic. Al quinto posto un ottimo Gregory Molteni.

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