Non ci sono solo ritocchi tariffari e aumenti ai caselli autostradali a preoccupare i romani, chiamati a fare sacrifici sia dalla manovra economica del governo, sia dalle misure prese dal Campidoglio per raddrizzare il bilancio. Laddizionale comunale sullIrpef, per esempio, dipende da entrambe le manovre e potrebbe comportare aumenti medi di 18o euro a famiglia. E poi gli altri servizi: quanto spendono i romani per acqua, luce, gas, rispetto agli altri capoluoghi? A guidarci è ancora il dossier del ministero dello Sviluppo economico sul Costo di cittadinanza nel 2008 e 2009, nelle 14 principali città italiane. La famiglia di riferimento è costituita da 2 adulti, 1 bimbo di 4 anni, reddito di 36mila euro, casa di proprietà di 80 mq in semi-periferia.
Per quanto riguarda il gas metano domestico, Roma (1.189 euro) è la seconda città più cara in Italia dopo Palermo (1.219 euro). Il calcolo è stato effettuato rispetto a un consumo standard di 1.400 metri cubi lanno.
Il Servizio idrico integrato prevede, oltre alla tariffa a consumo, una quota fissa, un canone di depurazione e un canone di fognatura. La spesa a famiglia è stata calcolata dal ministero su un consumo di 200 mc annui. Dai dati emerge una forte differenziazione: a Firenze (431 euro) si paga 4 volte più che a Milano (103). A Roma il costo è invece molto contenuto: 204 euro, fra i più bassi in assoluto. Ottima anche la qualità, la disponibilità idrica.
Riguardo la spesa elettrica, lunicità della tariffa e delle imposte determinano un prezzo unico per tutte le città. Nel IV trimestre 2009 il prezzo a Kwh è stato di 0,16 euro. In un anno quindi ogni famiglia ha speso in media 449 euro.
Le addizionali Irpef comunali e regionali sono decise dalle amministrazioni locali, entro i limiti della normativa nazionale. Laddizionale comunale è nulla a Milano e Venezia, tocca il tetto (0,80) a Trieste e Messina, dove si pagano 288 euro. A Roma è ferma a 0,50, corrispondente a 180 euro lanno. Laliquota dovrebbe però salire dal 2011 di un ulteriore 0,40 per cento, toccando quota 0,90. Una impennata notevole. Cè da fronteggiare il gigantesco debito (12,4 miliardi) ereditato da Veltroni. Ma di fatto a imporlo è anche laccordo con il ministero dellEconomia, che prevede un cammino virtuoso nei conti come condizione del trasferimento a Roma di 300 milioni allanno dal 2011. La partita tuttavia è ancora aperta. Qualora il governo acconsentisse a portare a 350 milioni il contributo, lincremento potrebbe essere contenuto a 0,30. In questo caso laumento delladdizionale Irpef taglierebbe dai redditi medi 10 euro al mese.
Per quanto riguarda laddizionale regionale, invece, Roma (con Torino, Genova, Napoli) è fra le 10 città dove si registra la percentuale più alta in assoluto (1,40) in Italia. Ovviamente laliquota vale in tutto il Lazio, ma qui il confronto è per città. Si tratta di un esborso record, per una famiglia 504 euro allanno. Sommato alladdizionale comunale, il totale fa 684 euro.
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