«Ora voglio esportare la mia Opera totale»

«Ora voglio esportare la mia Opera totale»

Caterina Caselli, grande cantante, talent scout e discografica sempre in prima linea, si è buttata anima e corpo in MusicAcross, il festival voluto dall'assessorato alla Cultura di Regione Lombardia di cui è direttrice artistica per il secondo anno consecutivo. Una realtà decisamente ambiziosa nel suo voler essere cassa di risonanza delle musiche che girano intorno e del dialogo tra diverse esperienze artistiche. MusicAcross è ripartito dall'Alcatraz (repliche fino a domani, ore 21, ingresso 10 euro; l'incasso sarà interamente devoluto all'Orchestra Sinfonica Abruzzese) con la riproposta di InDeepanDance, l'opera multimediale allestita lo scorso anno all'Arena (autori: il musicista-compositore Vittorio Cosma, la coppia di video-artisti Masbedo e lo scrittore Aldo Nove).
Perché questa scelta, signora Caselli?
«Credo che InDeepanDance incarni al meglio lo spirito di MusicAcross. È un'opera altamente innovativa nel suo mettere insieme linguaggi differenti - nello specifico: musica, immagini, video, scrittura, danza - ed è in grado di lasciare il segno. Alla luce poi dell'interesse crescente nei confronti del progetto, credo che non sia azzardato ipotizzare possibili sviluppi internazionali. Qualora la produzione fosse esportata (in questi giorni si trova a Milano uno dei direttori del Sonar di Barcellona, il più importante festival di musica elettronica a livello europeo, ndr) sarebbe un importante riconoscimento alla creatività artistica di Milano e della Lombardia».
Novità rispetto alla sfarzosa, ma un po' freddina rappresentazione del settembre scorso?
«Ho assistito alle prove e devo dire che dal cambio di spazio, dall'aperto al chiuso, questa esperienza artistica multisensoriale in 13 quadri (che affrontano i temi cruciali del pianeta: dalla biologia all'universo, dallo scorrere del tempo fino ai sentimenti più profondi dell'uomo, ndr), non potrà che trarne giovamento. E gran parte del merito va al nuovo allestimento del regista e scenografo Peter Bottazzi (già collaboratore di Bob Wilson, ndr) che ha installato una struttura a pareti mobili con sei schermi a garanzia di uno scenario in continua evoluzione. I 70 minuti di show saranno più intimi e toccanti rispetto all'Arena. Forse ancora più coinvolgenti grazie a una musica che sarà via via ritmica, sinfonica ed eterea. Inoltre per questa edizione, oltre alla presenza del deejay scozzese Howie B, di alcuni grandi musicisti della band di Peter Gabriel e dell'islandese Valgeir Sigurdson, avremo un'orchestra in carne ed ossa: 20 giovanissimi studenti del conservatorio Bonporti di Trento diretti dal compositore islandese Borgar Magnason».
Ad arricchire il tutto ancora una volta ospiti a sorpresa?
«È così. E dopo Giuliano Sangiorgi (Negramaro), oggi toccherà ad Eugenio Finardi e domani a Federica Fracassi, Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo. Mai come quest'anno MusicAcross spazia a tutto campo... Ed è questa la sua forza. La sezione dedicata alla musica contemporanea, strutturata su due appuntamenti, prevede il 23 un concerto omaggio a Luciano Berio che si terrà al Teatro Ponchielli di Cremona. A questo proposito mi preme sottolineare che l'assessorato alla Cultura regionale ha commissionato tre composizioni ad altrettanti artisti, fiori all'occhiello della scena italiana: Ivan Fedele, Giorgio Battistelli e Luca Francesconi».
E non finisce qui...
«Avremo la due giorni LiveAcross al Dal Verme il 29 e il 30 con i nomi emergenti a livello rock (tra gli ospiti, i francesi Nouvelle Vague, l'inglese Neil Halsted e gli italiani Giardini di Mirò, ndr) e la serata del 28 agli Arcimboldi con gli Avion Travel in un toccante omaggio alle musiche da film del milanesissimo Nino Rota, in uno show impreziosito dalle videopitture animate di Giuseppe Regazzini».


Infine, una curiosità: lavorare con il pubblico è un vantaggio o un limite?
«Io sono il direttore artistico e credo nella qualità, nell'onestà e nella serietà del progetto MusicAcross. Un progetto al quale ritengo debba essere data fiducia. E per questo guardo con favore agli enti e alle istituzioni pubbliche che investono nella cultura».

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