«Ormai è uno scontro senza vie d’uscita»

da Gaza

«Purtroppo è molto difficile capire quale prospettiva possa avere la crisi in atto. Per ora non si vedono vie d’uscita, la speranza è che le cose non degenerino». È questo il parere di padre Pierbattista Pizzaballa, custode francescano di Terra Santa, sulla drammatica situazione che vede opposte al Fatah e Hamas. «Nessuno qui vuole sentire parlare di guerra civile - ha spiegato padre Pizzaballa -, la gran parte della popolazione è estranea a tutto questo, lo scontro riguarda in particolare le due opposte fazioni militari. Inoltre bisogna fare alcune differenze: a Gaza la situazione è particolarmente difficile, in Cisgiordania le cose sono meno gravi. Fra la popolazione comunque c’è molta paura, incertezza, apprensione, non si sa che tipo di soluzione potrà essere trovata alla crisi, si attende soprattutto che la situazione si calmi».
In merito alla decisione del presidente dell’Autorità palestinese, di indire nuove elezioni, il Custode di Terra Santa ha affermato: «Sulle elezioni anticipate gran parte della gente è d’accordo, tuttavia alcuni sono contrari, se non altro per il metodo con il quale sono state convocate». Quanto alle prossime festività natalizie, quello attuale, ha detto padre Pizzaballa, «è un Natale in ribasso, ci sono pochi pellegrini, le tensioni rendono tutto molto provvisorio, la situazione politica è di stallo. Tuttavia in una certa misura il clima natalizio si sente».
Padre Pizzaballa ha poi affermato di condividere l’appello lanciato dal sindaco di Betlemme che, con toni drammatici, ha voluto denunciare come nella cittadina cara alla tradizione cristiana, a causa del muro costruito da Israele, si viva come in una prigione. «Si tratta di cose che sono state dette mille volte e che noi condividiamo - ha affermato il Custode -, nei giorni intorno al Natale le autorità israeliane apriranno come hanno già fatto in passato il check-point, si potrà entrare e uscire liberamente; ma si tratta di un momento, non è questa la soluzione al problema». In merito invece alle trattative fra Santa Sede e Israele sullo status giuridico e fiscale delle chiese in Israele, padre Pizzaballa ha affermato che è già un fatto positivo la ripresa dei lavori fra le due delegazioni. Ha quindi sottolineato: «La delegazione israeliana è stata completamente rinnovata, ma solo dopo Natale si entrerà nel vivo dei problemi e vedremo allora se sarà possibile fare dei concreti passi in avanti».
Sulla visita di monsignor Paul Cordes, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum in Terra Santa padre Pizzaballa ha spiegato che si tratta «di un aiuto molto importante per la comunità cristiana».

Monsignor Cordes, titolare del dicastero che si occupa delle iniziative di solidarietà della Santa Sede, ha portato in Terra Santa un milione di euro raccolti da alcune diocesi tedesche per costruire un centro pastorale a Nazareth.

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