L'orrore non ha fine nell'Iran degli ayatollah e della sharia che si fa legge. Un giovane di 25 anni è stato impiccato mercoledì scorso perché riconosciuto colpevole di omosessualità. È accaduto nella città di Marvdasht, situata nella regione Fars.
La notizia si è appresa solo oggi tramite il procuratore generale di Marvdasht, Qolamhossein Ciaman-sara, che ha riferito i fatti al sito ufficiale della tv iraniana «Irib». Il procuratore non ha comunicato l'identità del giovane impiccato. Secondo il codice penale islamico sciita, attualmente vigente nella Repubblica islamica dell'Iran, per fatti quali il rapporto omosessuale e l'adulterio sono previste specifiche punizioni, tra le quali anche l'impiccagione e la lapidazione.
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