Ortomercato, il racket dietro al rogo

Ortomercato, il racket dietro al rogo

I filmati delle telecamere stavolta potrebbero essere davvero decisivi. Se infatti i vigili del fuoco e gli investigatori propendono a spiegare con un’azione dolosa l’incendio scoppiato ieri mattina alle 5 all’Ortomercato di via Lombroso (senza, però, per il momento, essere in possesso di vere prove e, quindi, di certezze assolute), la registrazione avrebbe immortalato un furgoncino che, proprio qualche minuto prima che le fiamme avvolgessero una cella frigorifera e in seguito tutto il capannone che la conteneva insieme a frutta e altri prodotti, si dirigeva a gran velocità proprio in direzione della zona dov’è scoppiato l’incendio: risalire al proprietario del mezzo, quindi, potrebbe anche portare ai responsabili del fatto.
«Negli ultimi tempi il livello di sicurezza e di attenzione all’Ortomercato, proprio per volere di So.ge.mi, è altissimo - spiega Roberto Predolin, presidente di So.ge.mi. spa, la società che gestisce l’impianto e l’esercizio dei mercati annonari all’ingrosso di Milano e che ha sede nell’area dell’Ortomercato -. E mi spingo a dire che probabilmente non ci sono precedenti con i quali confrontare l’attuale numero e qualità di controlli nell’area dell’Ortomercato. Grazie ai vigili urbani e al nostro personale, che lavorano anche di notte, dalle 2.30 fino alle 7, per disciplinare viabilità ed entrate, nonché ai resoconti giornalieri che mi vengono fatti da una sorta di “sceriffo” locale, ex appartenente alle forze dell’ordine in pensione, che ho assunto personalmente perché supervisionasse l’area, siamo riusciti ad allontanare molta gente e altrettanta ne è stata segnalata. Troppe persone entravano nell’area dell’Ortomercato senza averne diritto. E, soprattutto, senza possedere la tessera che dà possibilità all’accesso. Così, nell’ultimo mese, abbiamo avuto oltre mille tesseramenti, strano, no? D’accordo con il personale del commissariato Mecenate, infine - conclude Predolin -, stiamo individuando una vera e propria strategia di controllo e sicurezza da mettere in atto nell’area».
Inutile sottolineare che tutte queste bonifiche a vasto raggio dell’Ortomercato potrebbero aver dato fastidio a più di una persona. Gente che, fino a poco tempo fa, era libera di muoversi all’interno della struttura facendo i propri comodi e spadroneggiando in particolare in materia di appalti e di lavoro nero. Non è certo la prima volta che la struttura è teatro di atti intimidatori per questioni legate agli appalti tanto che gli investigatori hanno spesso parlato di racket.


Per spegnere le fiamme, che hanno interessato anche il muro di cinta e rifiuti abbandonati all’esterno dell’area, inizialmente sono intervenuti otto mezzi dei pompieri: un capannone che conteneva celle frigorifere, cassettoni per la frutta e altri prodotti è andato completamente distrutto. Nessuno però, vista anche l’ora, è rimasto ferito o intossicato.

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