L’osteoporosi è una malattia dell’apparato scheletrico. La bassa densità minerale e il deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo rendono le ossa più fragili e dunque più facilmente fratturabili. In particolare ad essere maggiormente a rischio sono femore, polso, caviglia e vertebre.
L’osteoporosi può essere di due tipi: primaria, che comprende le varietà post menopausa e senile, e secondaria, concerne i casi derivanti dall’assunzione di determinati farmaci o da alcune patologie.
Secondo i dati, si stima che solo in Italia le persone colpite da osteoporosi siano 5 milioni delle quali l’80% è composto da donne in post menopausa. Moltissime sono però le persone che nemmeno sono consapevoli di essere affette dalla malattia.
Chi colpisce maggiormente
La densità massima delle ossa si raggiunge attorno ai 20-25 anni d’età. Dopo tale momento, detto "picco di massa ossea", i processi di rimodellamento delle ossa rimangono in equilibrio (a meno di condizioni particolari) per le donne fino alla menopausa e per gli uomini fino ai 65-70 anni.
Successivamente il riassorbimento osseo tende a prevalere sulla formazione di nuovo osso e lo scheletro inizia a depauperarsi in termini di minerali, con conseguente perdita di densità.
Le donne, che già hanno una minore massa ossea rispetto agli uomini, scontano, dopo la menopausa, una riduzione degli ormoni sessuali che determinano l’aggravarsi della fragilità del sistema scheletrico.
Le cause e i fattori di rischio dell'osteoporosi
Le principali cause dell’osteoporosi sono da ricercarsi nei fattori genetici e nell’invecchiamento. Possono inoltre predisporre alla malattia anche condizioni sulle quali non è possibile agire:
- l’immobilità prolungata conseguente a ricoveri
- l’asportazione delle ovaie in età fertile
- la menopausa precoce
- l’assunzione prolungata di determinati farmaci quali, ad esempio, i cortisonici, gli ormoni tiroidei e i diuretici.
Tra i fattori che influenzano l'apparato scheletrico e che viceversa sono modificabili vi sono:
- la sedentarietà
- l’esiguo esercizio fisico
- l’eccesso ponderale
- l’eccessiva magrezza
- il tabagismo
- un’alimentazione scorretta costituita in particolare da dosi troppo alte di sale, di alcol e di caffè, e da pochi cibi ricchi di calcio, come ad esempio i latticini, i broccoli, gli spinaci, il salmone e le mandorle.
Quando cominciano i primi sintomi
L’osteoporosi è una malattia silenziosa.
Molto spesso ci si accorge della sua presenza quando ormai le ossa sono diventate molto fragili e si fratturano. Per questo è importante tenere monitorate le condizioni del proprio scheletro soprattutto in presenza di fattori di rischio.
La diagnosi si basa in primo luogo sull’esecuzione della densitometria ossea (DEXA o MOC), un esame che permette di calcolare la densità minerale ossea.
La prevenzione e la cura
La prevenzione deve iniziare sin da piccoli perché una crescita non ottimale delle ossa nei primi anni di vita può avere ripercussioni in età più avanzata.
Dunque sin da bambini occorre fare attività fisica costante, avere un’alimentazione sana ed equilibrata e assumere calcio e vitamina D in quantità adeguate.
E poi esporsi, con le dovute precauzioni, al sole che aiuta il corretto sviluppo delle ossa.Quando invece la malattia è già presente la terapia è di tipo farmacologico. Anche in questo caso non bisogna dimenticare di mantenere un buono stile di vita.
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