La frattura del femore rappresenta spesso un’emergenza medica per le persone anziane, in particolare per chi è vicino ai 90 anni. È proprio questa, infatti, l’età che si caratterizza per i maggiori rischi legati a questo tipo di fratture ossee, che possono generare conseguenze anche molto serie e tali da compromettere notevolmente la qualità della vita.
Le fratture del femore negli anziani, in particolare, sono comuni alla fascia di età compresa tra i 70 anni e i 90 anni, arco temporale che vede un progressivo e fisiologico indebolimento della densità ossea.
Conoscere le cause scatenanti delle fratture femorali, anche individuando alcune strategie di prevenzione, è importante per ridurre il rischio di andare incontro a questo tipo di problematiche tipiche della terza età.
Cause della frattura al femore
Contrariamente a quanto si possa pensare, la frattura al femore non è sempre la conseguenza di una caduta o di un trauma. Può capitare, infatti, di andare incontro a una frattura spontanea causata da un movimento anche banale, in grado tuttavia di provocare una rottura a livello del femore sebbene quest’ultimo rappresenti una delle ossa più resistenti di tutto il corpo umano.
A essere maggiormente soggetta alla frattura del femore, inoltre, è la popolazione femminile: il motivo è legato alla comparsa di osteoporosi, una malattia sistemica tipica del processo di invecchiamento che genera una riduzione della densità minerale delle ossa, aumentandone notevolmente la fragilità.
I sintomi della frattura del femore
La frattura del femore, che può essere composta o scomposta, può originare una serie di sintomi che dovrebbero essere prontamente segnalati al medico curante, in modo da non peggiorare la condizione iniziale.
La lista dei campanelli d’allarme da monitorare comprende:
- dolore in corrispondenza dell’articolazione femorale che, spesso, coinvolge anche il ginocchio e la zona inguinale;
- difficoltà a rimanere in piedi, deambulare o semplicemente a flettere o ruotare l’anca;
- comparsa di gonfiore o lividi evidenti.
Quali sono le complicanze principali delle fratture femorali?
Nella quasi totalità dei casi, la frattura al femore nelle persone di 90 anni richiede l’intervento chirurgico, basato spesso sull’inserimento di una protesi e volto anche a ridurre il rischio di infezioni.
L’obiettivo primario è quello di consentire al paziente di tornare a essere autosufficiente e recuperare la funzionalità della gamba. Proprio per questo motivo, all’intervento segue un periodo di riabilitazione più o meno lungo a seconda della gravità della situazione.
Tra le complicazioni principali delle fratture femorali, inoltre, compaiono lo sviluppo di artrosi, di infezioni, di embolie o di emorragie interne ma anche di piaghe da decubito, causate da una lunga immobilità. È anche possibile iniziare ad avvertire formicolio o fastidio locale, sintomo di possibili danni ai nervi.
Frattura al femore: l’importanza della prevenzione
La frattura al
femore nelle persone più anziane è un evento abbastanza frequente e imprevedibile, tuttavia è possibile mettere in atto alcune strategie di prevenzione che possono rivelarsi efficaci nel corso degli anni:- svolgere attività fisica in modo regolare, anche solo abituandosi a camminare all’aria aperta;
- garantirsi un buon apporto di Calcio e di Vitamina D, elementi fondamentali per la salute dell’apparato scheletrico;
- effettuare controlli medici periodici per verificare la densità ossea, consigliati soprattutto alle donne dopo la menopausa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.