Osteoporosi, malattia o destino? A ben guardare nessuna delle due. Una certa perdita di massa ossea è da mettere in conto ed è inevitabile come l’invecchiamento. Proprio perché passano gli anni ci si ritrova con uno scheletro via via meno robusto. Il processo inizia, pensate, intorno ai 20 anni. Poi, a 80 anni, non ne è risparmiato nessuno (o quasi) fra entrambi i sessi. Ma ossa più fragili non significano necessariamente fratture, men che meno devono far presagire una vita in sedia a rotelle. Anche il buon funzionamento dell’apparato che ci sorregge dipende da come lo si tratta. Avremo modo di parlare di alimentazione preventiva, dell’importanza di mantenere un certo peso corporeo e di tenere sotto controllo l’infiammazione. Ora è il momento di rivalutare l’attività fisica perché movimento e ginnastica sono state inserite fra le raccomandazioni approvate dalla Royal Osteoporosis Society, non solo come mezzo per ritardare il processo di osteoporosi, ma anche per controllarlo se si è molto anziani. D’ora in poi guai a dirsi: “Sto in poltrona, così evito le fratture”.
Le linee guida
Un gruppo multidisciplinare di esperti ha scritto sul British Journal of Sports Medicine una dichiarazione di consenso (linee guida) con l’obbiettivo di massimizzare la salute delle ossa (riducendo al minimo il rischio di fratture), migliorare la postura e gestire i sintomi di una frattura vertebrale.
La dichiarazione di consenso è il risultato di una metanalisi: studi già pubblicati sono stati sottoposti a revisione e, quando non vi erano prove, sono stati utilizzati studi individuali o opinioni di esperti per mettere a punto le raccomandazioni.
Sul proporre attività fisica agli anziani a rischio fratture vi sono sempre state molte incertezze. È bene che il movimento sia regolare? E qual è il più indicato?
Gli esperti ora concordano sui seguenti punti: le persone con osteoporosi dovrebbero intraprendere:
- esercizi di resistenza e impatto per massimizzare la forza ossea;
- attività fisica per migliorare la forza e l'equilibrio per ridurre le cadute;
- esercizi di estensione spinale per migliorare la postura e potenzialmente ridurre il rischio di cadute e fratture vertebrali.
È importante che le persone a rischio caduta lavorino sulla forza e sull’equilibrio. È suggerito un rafforzamento muscolare due o tre giorni alla settimana, con brevi intensificazioni di attività a impatto moderato, come jogging, aerobica o zumba.
Per sicurezza, gli esperti consigliano di evitare posture che comportino un alto grado di flessione spinale durante l’esercizio fisico o la vita quotidiana. Le persone con frattura vertebrale, fratture multiple da basso trauma e i soggetti fragili o anziani dovrebbero di solito includere un esercizio a basso impatto fino a un livello di camminata veloce per 20 minuti al giorno.
È spiegato inoltre che, in caso di frattura, alcuni esercizi possono ridurre il dolore e migliorare la mobilità ma è importante
rivolgersi a un personal trainer o a un fisioterapista. Gli esperti concludono dicendo che sono poche le prove che associano l’attività fisica controllata a danni significativi, e che i benefici, in generale, superano i rischi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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