Corteo a Palermo per la liberazione di Carola Rackete

Flash mob e cortei a favore di Carola Rackete e dell'equipaggio della Sea Watch 3, la nave della ong che ha portato in salvo 42 migranti nel porto di Lampedusa, nonostante il divieto impartito dal ministero dell'Interno di accedere nelle acque territoriali italiane e di attraccare in porto

Corteo a Palermo per la liberazione di Carola Rackete

Al grido di "Giù le mani della Sea Watch" centinaia di persone sono scese in piazza oggi pomeriggio a Palermo per manifestare solidarietà alla comandante Carola Rackete e al suo equipaggio.

All'appello lanciato sui social da diverse associazioni tra cui Legambiente Sicilia, Forum Antirazzista Palermo, Arci Sicilia, Mediterranea, Cobas, e i sindacati confederali, hanno aderito in tantissimi che con striscioni e slogan hanno manifestato sostegno alla donna tedesca: "Capitana Rackete libera" e "Chiudere i lager in Libia" si legge su alcuni. Intanto si attende la decisione della gip di Agrigento Alessandra Vella che dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di convalida dell'arresto della comandante della Sea Watch.

Tanti striscioni, molti cartelli che inneggiano ad abbattere muri. "Senza muri né confini, senza razza né Salvini", e, infine, alcuni ragazzi tendono un lenzuolo con questo messaggio: "La lotta non ha confini, capitana mia capitana". Un corteo multicolore, festoso e pacifico costellato di bandiere e manifesti, è partito così poco dopo le 19 dal Teatro Massimo diretto in via Emerico Amari per un presidio proprio davanti all'ingresso del porto del capoluogo. "Si tratta di un momento importate perchè in questo momento il silenzio fa soltanto il gioco di chi vuole che il Mediterraneo sia avvolto nel silenzio - dice Claudio Arestivo che supporta l'attività di Mediterranea - Oggi la solidarietà è nei confronti di Carola ma anche di tutte quelle persone che si battono anche all'ombra di contesti dove i riflettori non sono accesi". L'iniziativa, promossa da Legambiente, ha interessato anche Palermo, Napoli e Ancona anche a Pescara a favore di Carola Rackete e dell'equipaggio della Sea Watch 3, la nave della ong che ha portato in salvo 42 migranti nel porto di Lampedusa, nonostante il divieto impartito dal ministero dell'Interno di accedere nelle acque territoriali italiane e di attraccare in porto.

Intanto l'organizzazione Mediterranea Saving Humans è di nuovo in mare con la nave Alex, mentre la Mare Jonio resta sequestrata: "La nave Alex era la nave di appoggio della Mar Jonio e ora è stata riallestita per andare in zona Sar per un'azione di monitoraggio e di soccorso delle imbarcazioni in difficoltà. Essere lì è fondamentale per mantenere accesi i riflettori in un mare dove non sappiamo più cosa succede proprio per l'assenza di testimoni". Duro attacco del sindaco Leoluca Orlando: "Ancora una volta la città di Palermo sta dalla parte del rispetto dei diritti, della Costituzione e delle convenzioni internazionali che vengono sistematicamente violate da questo governo che ha la maschera disumana del ministro Salvini - dice -.

Sembra che ci sia una sorta di persecuzione del ministro nei confronti di coloro che salvano vite umane come l'equipaggio della Sea Watch. Ed è inaccettabile che il ministro con il suo comportamento ha di fatto impedito al comandante l'esercizio del proprio dovere".

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