É stata arrestata la dipendente di Riscossione Sicilia denunciata qualche giorno fa perchè accusata di aver intascato i soldi dei contribuenti, a cui prometteva agevolazioni nella gestione delle pratiche. Alla donna, Renata Sciortino (classe ’79) di Palermo, i finanzieri hanno notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta con ordinanza del gip del tribunale di Palermo.
La misura è stata disposta dal gip, quale aggravamento della precedente misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici per un anno, eseguita lo scorso mese di febbraio dalle fiamme gialle palermitane unitamente ad un sequestro preventivo di oltre 163.000 euro, quali profitto di peculato e autoriciclaggio.
Le indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico - finanziario, hanno consentito di accertare che l’indagata - addetta alla gestione delle istanze di rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali presso l’ente di riscossione regionale - tra il 2017 e il 2019 si era fatta consegnare da vari contribuenti ingenti somme di denaro, con la promessa di potere accedere a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle relative pratiche. Ma una volta ottenuti i pagamenti, per lo più in contanti o a mezzo ricariche di Postepay, l’indagata si è appropriata delle somme senza effettuare alcun versamento per la gestione delle posizioni debitorie dei contribuenti. Parte delle somme - spiegano i militari - sono state utilizzate per la ricarica di conti di gioco e scommesse online, per cui nei confronti della donna è scattata anche la denuncia di autoriciclaggio.
Le motivazioni del gip
Dagli ulteriori riscontri eseguiti dai finanzieri, allo stato, sono state individuate sette persone raggirate dalla funzionaria infedele e il profitto dei reati ipotizzati è salito a oltre 200.000 euro. Gli investigatori hanno anche accertato che, dopo la notifica del provvedimento di sequestro disposto dal pubblico ministero e la sospensione dal servizio, l’indagata ha continuato a raggirare contribuenti, fissando appuntamenti con persone che si erano in passato rivolte a lei per avviare pratiche per rottamazione di cartelle esattoriali.
Questi ulteriori elementi hanno indotto il gip ad un aggravamento della misura cautelare, su richiesta della procura della Repubblica, disponendo gli arresti domiciliari poiché la donna “ha mostrato insofferenza e noncuranza al rispetto della legge perseverando nella condotta illecita nonostante il trasferimento ad altri uffici, la sospensione dal servizio e della conoscenza del procedimento penale a suo carico, circostanze che fondano una prognosi negativa sul
futuro comportamento dell’indagata e sulla sua capacità, in futuro, di autocontrollo”. Sono in corso ulteriori indagini per verificare il coinvolgimento di altri contribuenti in buona fede nelle condotte illegali della donna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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