Mezzogiorno in recessione, ogni anno via 100 mila giovani

Ogni anno vanno via dalla Sicilia 25 mila residenti, centomila complessivamente dal Mezzogiorno. E aumenta il gap fra Nord e Sud

Mezzogiorno in recessione, ogni anno via 100 mila giovani

I dati sono inquietanti: ogni anno 25 mila giovani abbandonano la Sicilia per cercare fortuna oltre lo Stretto. Centomila, invece, i giovani del Mezzogiorno che si recano verso Nord, per studiare o lavorare. "Nel 2019 siamo rientrati in recessione e il Mezzogiorno si lega allo stato di salute del resto del Paese - dice Adriano Giannola, presidente Svimez, a Palermo per partecipare all dodicesima edizione delle giornate dell'economia del Mezzogiorno - Bisogna coordinare in modo cooperativo una strategia usando e attivando gli strumenti a disposizione, attraendo investimenti e attivando le Zes, le zone economiche speciali. Il Mediterraneo è un centro importante nel mondo globale e noi siamo inerti. Da anni abbiamo rinunciato alla funzione geopolitica nel Mediterraneo e ci vuole una forte presa di coscienza rispetto alle strategie degli ultimi 30 anni. Abbiamo bisogno di una crescita del 2-3 per cento, non dello zero virgola e in tutto questo l'Europa ci sta abbandonando per nostra incapacità".

Ed è Pietro Busetta, presidente Iseest che sciorina i numeri: "Ogni anno soltanto dalla Sicilia vanno via 25 mila persone e 100 mila nel Mezzogiorno - ha detto - Ogni famiglia ha un figlio o un nipote che va via, figli che vanno al Nord per guadagnare 1.200 euro al mese che vengono integrati con almeno altri 500-600 al mese dalle famiglie che probabilmente acquisteranno al Nord anche una casa e, di conseguenza, le nostre case registrano una netta svalutazione. La verità è che ci sono due Paesi, due Italie. E le previsioni ci indicano che nemmeno nel 2027 raggiungeremo al Sud i livelli del 2008 e noi in Sicilia restiamo sempre ultimi rispetto al resto del Mezzogiorno. La situazione nell'Isola è drammatica con 1,35 milioni di occupati, abbiamo perso almeno 150 mila occupati rispetto a una decina d'anni fa. Il Mezzogiorno non può essere lasciato al suo destino perché il rischio è che si tiri dietro di sé il resto d'Italia".

Insomma a Palermo tornano d'attualità i dati comunicati dallo Svimez solo qualche tempo fa. Dal'inizio del 2000 hanno lasciato il Mezzogiorno oltre 2 milioni di residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. Inoltre in Italia nel 2018 si è raggiunto un nuovo minimo storico delle nascite, con 157 mila nascite, 6 mila in meno del 2017.

I dati sono preoccupanti. Perché se è vero che aumenta il gap fra Nord e Sud, è anche vero che il Meridione è destinato ad un'altra recessione con un Pil stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale).

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