Pazienti sedati, esami mai eseguiti: così i medici truffavano l'Inps

Un sistema perfetto studiato a tavolino da medici compiacenti dell'Asp e dell'Inps. I carabinieri, però, hanno scoperto la truffa. Indagate 73 persone

Pazienti sedati, esami mai eseguiti: così i medici truffavano l'Inps

Esami diagnostici mai eseguti, sedazione per simulare le patologie, false badanti. Un metodo perfetto per truffare il sistema sanitario e far assegnare le pensioni di invalidità a chi non ne aveva diritto. Ma i carabinieri di Siracusa hanno sventato la truffa, arrestando due persone (compreso un neurologo dell'Asp), firmando due obblighi di dimora e sette divieti di esercitare la professione di medico (tra questi due dell'Inps), indagando 73 persone (tra questi 12 medici dell'Asp e 5 dell'Inps) e sequestrando beni per 600 mila euro.

L'operazione, dal nome iconico "Povero Ippocrate", è il risultato di una vasta indagine condotta a Siracusa dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria alla procura. Protagonisti medici e funzionari dell’Inps e dell’Azienda sanitaria locale che producevano false certificazioni mediche per l’erogazione non dovuta di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. I medici indagati sono diciassette, di cui 12 dell'Asp e 5 dell'Inps, oltre al presidente della commissione medica Inps.

Le indagini sono cominciate nel 2016 e attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, si è scoperta la truffa portata avanti da medici dell’Asp e dell’Inps di Siracusa che, attestavano, in maniera falsa, di avere eseguito esami diagnostici e di avere accertato la sussistenza di patologie pur in assenza se non addirittura in contrasto con esami oggettivi, nonché infine di avere esercitato il giudizio medico nell’ambito di un organismo collegiale di cui in realtà risultavano assenti tutti gli altri componenti. Nella maggior parte dei casi si è assistito al pagamento in favore del medico di una somma in contanti quale controprestazione per la falsa certificazione rilasciata.

A fronte di alcune richieste di custodia cautelare (in carcere e ai domiciliari), avanzate dalla Procura, il Gip Carmen Scapellato ha invece ritenuto adeguata, per gli indagati che svolgono la professione medica, la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della professione per un anno e delle conseguenti funzioni pubbliche. Conseguentemente, il Gip di Siracusa ha disposto gli arresti domiciliari per il neurologo dell’Asp Santo Cultrera e per Rosaria Mangiafico, gestore di un patronato. L’obbligo di dimora è stato disposto per il medico Paolo Valvo, mentre la misura cautelare del divieto temporaneo di svolgere la professione medica è stato disposto nei confronti dei medici Remo Ternullo, infettivologo; Salvatore Alfano, diabetologo; Gaspare Pistritto, medico legale; Giuseppe Fazio, medico Inps e Rosario Terranova, medico Inps. Il Gip ha anche disposto sequestri per equivalente nei confronti di tutti gli indagati e dei medici, Paolo Valvo, Remo Ternullo, Santo Cultrera, Salvatore Alfano, Michele Liistro, Gaspare Pistritto, Antonino Zito, Rosario Terranova, Giuseppe Fazio, Augusto Trigila, Santo Moncata, Giuseppe Partexano, Vittoria Sesta, Biagio Saitta, Clara Morreale nonché dell’infermiera Vera Bondì.

Lo stesso Gip, pur non riconoscendo l’originariamente prospettata sussistenza della configurazione associativa, ha accertato che la redazione seriale di falsi certificati e la corruzione dei medici era preordinata al riconoscimento dello stato di invalidità del privato e alla corresponsione, in suo favore, della pensione, e quindi in definitiva era preordinato alla truffa ai danni dello Stato. Nell'ambito dell'operazione, i militari hanno scoperto casi di pazienti sedati per apparire malati e ci sono addirittura finti parenti e false badanti che li accompagnano a visita. I carabinieri hanno anche accertato la falsità di numerosi accertamenti diagnostici e strumentali, come per esempio falsi referti Tac, falsi Ecodoppler. L’ordinanza emessa dal Gip si avvale anche della documentazione videoripresa dei passaggi di denaro in favore di medici corrotti. Il “sistema”, che si serviva dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti alla commissione dell’Inps.

In particolare, il candidato alla pensione di invalidità veniva istruito sulle modalità per simulare determinati sintomi e veniva fornito di falsi referti. I finti parenti e le false badanti servivano a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.

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