"Voti acquistati da Cosa nostra". Nuove accuse all'ex Pd Ruggirello

Sempre più grave la posizione dell'ex deputato del Pd Paolo Ruggirello. Le nuove accuse sono contenute nell’avviso di chiusura delle indagini notificato al deputato e ad altri 28 indagati

"Voti acquistati da Cosa nostra". Nuove accuse all'ex Pd Ruggirello

Si aggrava la posizione dell'ex deputato del Pd Paolo Ruggirello, attualmente in carcere con l’accusa di associazione mafiosa. Secondo i pm, Ruggirello non avrebbe promesso a Cosa nostra solo posti di lavoro, ma dalla mafia avrebbe anche acquistato pacchetti di voti in occasione delle elezioni regionali del 2017. Le nuove accuse sono contenute nell’avviso di chiusura delle indagini notificato al deputato e ad altri 28 indagati.

Le nuove accuse, si aggiungono ad una più grande inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani. Nascono da alcune dichiarazioni riportate da uno degli indagati, che avrebbe raccontato di alcuni incontri tra Ruggirello e i figli di Virga, durante i quali l'ex deputato avrebbe consegnato il denaro per assicurarsi le preferenze alle elezioni. Secondo i pm Ruggirello avrebbe "garantito piena disponibilità per tutelare gli interessi della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, anche relativi a futuri finanziamenti pubblici, attraverso accordi raggiunti con Michele Accomando, appartenente a detta famiglia".

Secondo l'accusa l'ex deputato dem, avrebbe anche "promesso di interessarsi per far assumere a tempo indeterminato, presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate di Trapani, Margherita Buracci, figlia di Giovanni, appartenente alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara".

Ruggirello, avrebbe anche "esercitato pressioni politiche per far sì che Calogero Giambalvo, nipote dell’associato mafioso Vincenzo La Cascia, subentrasse come consigliere comunale a Castelvetrano, quale primo dei non eletti e prometteva al medesimo Giambalvo, l’opportunità di lavoro all’interno del Parco archeologico di Selinunte".

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