Il salario minimo tiene banco nella discussione politica tra i banchi di maggioranza e opposizione. In Commissione lavoro c'è quasi una battaglia all'ultimo sangue e ora che si avvicina il rush finale il clima si sta surriscaldando. L'elemento sul quale la discussione è maggiormente accesa è l'emendamento soppressivo presentato in Commissione dalla maggioranza: se passasse, la proposta dell'opposizione verrebbe definitivamente compromessa. Mentre da un lato le opposizioni, senza Italia viva, tentano di serrare le fila e chiedono che l'emendamento venga ritirato, dalle parti del governo si ragiona su alcune ipotesi e per iniziare si avanza una proposta di compromesso.
Dalla maggioranza, infatti, benché ribadiscano la netta e ferma contrarietà alla proposta, vogliono provare un tavolo di trattativa: non si vota alcun emendamento e si va direttamente in Aula. In questo modo la discussione verrebbe portata a dopo l'estate e si eviterebbe lo scontro finale. La maggioranza si mostra ancora una volta compatta sul tema, aperta al dialogo ma comunque ferma sulla sua posizione, che non prevede al momento passi indietro. Ma dalle opposizioni non sembrano accontentarsi di questa soluzione di compromesso e vogliono tutto subito: la strategia di pressing ha l'obiettivo di sfinire la discussione ma su questo tema dalla maggioranza sono arrivati segnali molto chiari e se non ci saranno anche dall'altra parte dei passi in direzione dello schieramento opposto, si rischia lo stallo.
Il concetto espresso dalla maggioranza è da sempre molto chiaro: il salario minimo impoverisce i lavoratori. Da sinistra, invece, ancorati a retaggi antichi e molto rossi, considerano questo come l'elemento di salvataggio del mondo del lavoro italiano.
Usando come leva il fatto che sia presente in molti Paesi, le opposizioni vorrebbero spingere la maggioranza in questa direzione ma il rischio è quello di alzarlo per qualche categoria e di portarlo al ribasso per altre, appiattendo di fatto il mercato al ribasso. Questo è uno dei temi sul tavolo ma se da sinistra non accettano che debbano sedersi a un tavolo di discussione per discutere sul tema, imponendo la loro visione, non si riuscirà a concludere la trattativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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