da Milano
Una mossa a sorpresa. Pensata come segnale strategico di fondo. Calisto Tanzi chiede di patteggiare la sua pena, limitando i danni in anni 5 di carcere. Il massimo previsto dalla legge per applicare questo istituto. Succede a Parma dove faticosamente si celebra ludienza preliminare per il nocciolo dellaffaire Parmalat: lassociazione a delinquere finalizzata alla truffa e la bancarotta. Il no dei pubblici ministeri, scontato, arriva subito, ma la difesa è ugualmente soddisfatta. «Abbiamo offerto una via duscita ragionevole per tutti - afferma lavvocato Fabio Belloni - la nostra proposta è stata respinta ma resta e resterà in futuro sul tavolo dibattimentale». Un po come a Milano, dove lanalogo suggerimento, 2 anni e mezzo patteggiati per laggiotaggio, è stato rispedito al mittente, ma Tanzi ha comunque inviato un messaggio di collaborazione. «Tanzi - conclude Belloni - ha tenuto un atteggiamento processuale di cui si dovrà tener conto e ha messo a disposizione i propri beni sin da subito».
Insomma, il penalista mette le mani avanti e cerca di giocare danticipo in una vicenda difficilissima da gestire e che ha avuto un impatto enorme sullopinione pubblica.
Cinque anni, da sommare alle pena in arrivo da Milano, sono tanti. Ma conteggiando il bonus di tre anni del condono, laffidamento in prova ai servizi, i mesi già passati in cella quando si scoprì il disastro e lulteriore sconto per la continuazione fra le diverse condanne, Tanzi potrebbe perfino sperare di non tornare più in cella. Comunque, è questa la cornice entro cui si muovono i suoi avvocati. Si vedrà.
Intanto a Parma come a Milano è proprio il patteggiamento a sfoltire i banchi degli imputati. Chiude i conti, fra gli altri, lex tesoriere del gruppo Franco Gorreri, con 4 anni e 10 mesi. La Procura dice invece no alle richieste dellex membro del cda e direttore marketing Domenico Barili, che aveva ipotizzato una pena di 4 anni e 4 mesi, e di Giovanni Tanzi, 5 anni, fratello dellex patron. I magistrati dispongono poi un break di riflessione per approfondire la proposta di Paola Visconti, nipote di Calisto Tanzi, che vorrebbe lasciare il processo con una zavorra di 3 anni e 9 mesi.
Complessivamente, per 24 dei 62 imputati la Procura di Parma concede lok ad una soluzione condivisa.
Altri patteggiamenti sono in vista anche a Milano, dove giovedì è prevista la prossima udienza di un processo sempre più rarefatto.
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