«Le parole di Della Valle? Un licenziamento»

Lui vorrebbe continuare l’avventura a Firenze, ma difficilmente ci resterà. Lui è Cesare Prandelli, al quinto anno consecutivo sulla panchina viola. Al di là dei motivi che poi esploreremo, il matrimonio del tecnico di Orzinuovi con i fratelli Della Valle, più Diego di Andrea, è finito da qualche tempo, inutile prendersi in giro con frasi di circostanza e rimpalli di responsabilità. Altrimenti i due non si parlerebbero attraverso i giornali. Altrimenti il patron non avrebbe rinviato a data da destinarsi il contratto con Prandelli, in scadenza nel giugno 2011. Altrimenti i progetti di entrambi coinciderebbero almeno negli aspetti sostanziali. Niente di tutto questo. I due fanno a gara per addossare all’altro le colpe del divorzio ormai nell’aria. Illuminanti le dichiarazioni di Prandelli che, ieri pomeriggio, in conferenza stampa, ha risposto a brutto muso alle provocazioni lanciate da Della Valle senior nell’intervista pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, il giornale di famiglia. Il patron aveva chiesto all’allenatore di rassicurarlo sul suo futuro: «Mi dica in particolare che non si trasferirà alla Juventus. Io, mio fratello e Corvino non ci andremo. Chissà perché la curva non glielo chiede mai, quella curva che a ogni partita canta, chi non salta juventino 腻.
La risposta è arrivata a caldo dopo una nottata passata a trovare le frasi giuste che hanno scosso la città: «Sono rimasto amareggiato dalle parole di Diego Della Valle che suonano come un licenziamento. A questo punto vorrei capire dalla proprietà se c’è veramente la volontà di continuare a lavorare insieme oppure no. Io non ho ricevuto proposte da nessuno, fino a prova contraria sono l’allenatore della Fiorentina. Se firmo per altri cinque anni faccio una scelta di vita. Ma se mi dicono, devi rispettare il contratto fino al 2011 e poi finisce tutto lì, non mi sta bene».
È la frase che fa da prologo al passo successivo dove Prandelli spiega, senza tema di smentite, i motivi del dissenso: «Io ho già fatto una scelta importante due anni fa quando ho rinnovato il contratto. Vorrei continuare a inseguire i miei sogni qui a Firenze, a vincere qualcosa d’importante con la Fiorentina. Ma ci sono le condizioni? O i programmi sono cambiati e il sogno è stato rimandato? Se i progetti della società sono legati alla cittadella viola, devo cercare altrove il sogno di vincere. Su questo punto Della Valle è stato chiaro, se facciamo la Cittadella, saremo competitivi. Ma visto che ci sono voluti cinque anni per sistemare i Campini (quelli d’allenamento, ndr), sono onesto, ci credo poco. Dobbiamo guardarci negli occhi con la massima chiarezza, alla fine la verità paga sempre. Io voglio vincere domani contro l'Udinese, poi voglio vincere con il Parma. Io voglio vincere».
Appunto. Prandelli vuole vincere, s’è stancato di fare la chioccia a giovani di grandi promesse, vorrebbe avere giocatori fatti, pronti all’uso, non solo talenti da svezzare. L’equivoco è evidente. Prandelli pretende una risposta sportiva, tecnica, anche sentimentale, per fare la guerra alle grandi fin dal prossimo campionato. In cambio riceve solo segnali di natura industriale, imprenditoriale, a media se non lunga scadenza. Gli avevano promesso una squadra importante, o comunque capace di competere fino all’ultimo per le prime posizioni, a partire dalla prossima stagione. Impresa impossibile. E lui non ci sta più ad aspettare. La spaccatura è evidente.
E la gente si chiede cosa sarà di Prandelli nel caso il tecnico lasci la Fiorentina. Improbabile la Nazionale. A più riprese Cesare ha detto che, prima di occupare la panchina azzurra, vorrebbe raggiungere obiettivi importanti alla guida di un club. E questo club risponde alle sembianze della Juventus. Dove il tecnico potrebbe gestire, insieme a Baldini o Leonardi, il mercato. Sul tappeto 70-80 milioni, 50 cash, gli altri in arrivo dal cessioni illustri.

Se Diego Della Valle vuole cambiare il corso della storia, deve fare un passo indietro e mettere mani al portafogli, a prescindere dalla realizzazione immediata della cittadella viola. Lo vorrà? Chi lo conosce dice di no.

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