Parte l’Us Open sul campo più difficile del mondo

Settimana senza grandi cose nel mondo del golf professionistico perché ormai tutti gli occhi sono rivolti verso lo US Open, secondo «major» della stagione in programma da oggi al Bethpage State Park nei pressi di New York (diretta su Sky Sport a partire dalle 19 e con ben sei ore di telecronaca al giorno). Il Bethpage è qualcosa di unico nella storia del golf americano: è il primo percorso «pubblico» ad aver ospitato nel 2002, per la prima volta, il torneo più importante e prestigioso del golf d’oltreoceano ed il Black Course che lo ospita è considerato tra i percorsi più impossibili del nuovo continente. Non ci credete? Arrivati sul tracciato spicca un bel cartello con la scritta: «Il Black Course è un campo estremamente difficile che raccomandiamo solo ai golfisti particolarmente abili»! E stiamo parlando di giocatori dilettanti che si presentano a giocarlo. Si pensi poi che la Usga - la Federazione americana -, che è responsabile dell’organizzazione dell’Open, ha da sempre l’abitudine di preparare il percorso secondo la sua «filosofia» che è quella dilaureare campione il giocatore più dotato, più completo, più... paziente e quant’altro; e pensate che cosa aspetta i migliori giocatori al mondo a partire da oggi.
Nel 2002 vinse Tiger Woods che ancora oggi con 14 titoli «majors» nel carniere definisce il Black Course il campo più difficile sul quale abbia mai giocato, anche se ne ama la sfida. E sfida sarà soprattutto contro di lui - il Fenomeno - che vinse lo US Open lo scorso anno giocando con smorfie di dolore e su «una gamba sola» - senza dir niente a nessuno - prima di sottoporsi all’ormai nota operazione al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per otto mesi. Una sfida anche per lui che si troverà di fronte il meglio del golf mondiale e soprattutto un beniamino della Grande Mela quale Phil Mickelson che torna a giocare, malgrado la sua recente assenza dai campi per assistere la moglie colpita da un «brutto male». Il golf è anche questo: è umanità ed affetto. Pronostici? Non li faccio manco se mi sparate, ma sicuramente alla fine sarà grande spettacolo e gloria per il vincitore.
Passiamo al resto. Il Tour europeo è stato fermo per una settimana: la crisi si sente ed il British Masters è saltato. Sul senior si giocava nel Jersey e la vittoria è andata al giamaicano Delroy Cambridge che ha battuto in spareggio l’australiano Clayton. Ottimo l’ottavo posto di Rocca appaiato con l’inglese Mason e l’irlandese Des Smith.
Sul Tour femminile in Portogallo vittoria della svedese Westerberg. Stefania Croce è stata in lotta per il titolo cedendo nel finale (74) e terminando undicesima. Mentre Diana Luna, anche lei calante nel finale, ha chiuso al 14° posto.
Vincente l’Italia sull’Alps Tour con Andrea Perrino nel Peugeot svoltosi sul percorso spagnolo del Club de Campo Lankans a Bilbao; quarta vittoria di un italiano sul circuito di terzo livello del Tour europeo, segno che i giovani stanno crescendo.

Mentre è in corso il torneo in calendario questa settimana al Golf Club Le Fonti.
Tra i giovanissimi Matteo Manassero, 16 anni, dopo i primi due giri è al comando nell’Amateur Championship di Gran Bretagna ed è la prima volta che un italiano riesce in questa impresa.

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