Un pauroso arsenale per il derby dei violenti

A vincere il derby per l’ennesima volta è stata l’idiozia di qualche facinoroso. Mentre i giocatori della Roma e della Lazio cercavano di dare il massimo in campo per portare a casa il risultato, gli uomini della Digos guidati da Lamberto Giannini erano sguinzagliati attorno all’Olimpico alla ricerca delle armi nascoste dai tifosi. Una caccia che ha dato i suoi risultati. Gli agenti, infatti, hanno trovato un vero e proprio arsenale fatto di accette, coltelli, molotov, petardi, seghe e mazze. Materiale con il quale gli ultras si apprestavano a scatenare la guerriglia al termine dei novanta minuti.
Il sequestro più imponente è avvenuto in zona Farnesina. Gli investigatori, insospettiti da un antifurto bloccavolante che aveva l’aspetto di una mazza, hanno controllato una Kia parcheggiata nei pressi dell’ingresso della curva Nord. All’interno hanno trovato coltelli, martelli, guanti, accette e abiti che sarebbero stati utilizzati all’occorrenza per cambiarsi e dileguarsi dopo gli scontri. Il figlio del proprietario dell’auto, un ultras laziale del gruppo «in basso a destra», non è riuscito a farla franca e per lui sono scattate le manette con l’accusa di porto e detenzione di armi. In tutto sono state dieci le persone a vario titolo arrestate per le quali il pm Laura Condemi chiederà la convalida del fermo e due i denunciati. Tre sono stati fermati in Tevere prima dell’inizio dell’incontro. Quattro romanisti, invece, sono stati bloccati dalla polizia poco dopo il fischio finale, perché con il volto coperto da passamontagna hanno atteso l’uscita dei biancocelesti e li hanno aggrediti. Tre sono stati accoltellati e portati al policlinico Gemelli, dove uno è ricoverato in gravi condizioni. Nei pressi del bar River, invece, la polizia è intervenuta con cariche di alleggerimento per evitare che i giallorossi prendessero di mira gli stessi agenti. A vedersela peggio è stata una donna in auto con i due figli che passava sul Lungotevere Maresciallo Diaz. La sua Clio si è trovata in mezzo a una grandinata di petardi e bottiglie lanciate dai teppisti. La famiglia è riuscita a fuggire prima che la macchina prendesse fuoco, ma uno dei bambini è rimasto ferito a un ginocchio. Negli scontri sono stati divelti anche alcuni cassonetti in cemento e un tifoso è rimasto ferito al collo.
Romanisti e laziali si sono fronteggiati anche a Ponte Duca d’Aosta dove sono piovute decine di bottiglie, come dimostra il cimitero di vetri rimasti a terra. Bloccati negli scontri anche alcuni autobus, «liberati» solo dalle cariche delle forze dell’ordine. Alle 23.15, infine, è toccato ai vigili urbani finiti in mezzo ai festeggiamenti.

A piazza Re Di Roma due pattuglie sono scese in strada per rimuovere i cassonetti che ostuivano la circolazione, ma sono stati accerchiati dagli ultrà che hanno preso a calci e bastonate le auto di servizio. Ma per fortuna i vigili i vigili non hanno riportato conseguenze.

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