Da un pc smontato costruì l’impero Dell

A 15 anni fece a pezzi un Apple II per poi ricostruirlo. Ci riuscì. E nell’84, diciannovenne e con mille dollari, fondò il colosso mondiale

Il suo primo contatto con un personal computer fu all'età di 15 anni. Smontò in vari pezzi un Apple II e lo ricostruì. Era una sfida con se stesso: voleva semplicemente provare a ripararlo. Ci riuscì. Forse è stato allora che Michael Saul Dell, fondatore dell’omonimo gruppo, ha capito che in effetti con i computer ci sapeva fare. All’interno di una camerata dell’università del Texas, nel 1984, fondò quindi con appena mille dollari e soprattutto a soli 19 anni quella che è attualmente l’azienda conosciuta per essere la più grande produttrice al mondo di computer. La società ha sede a Round Rock (Texas) e impiega circa 70mila dipendenti in tutto il mondo per un fatturato di 57 miliardi di dollari e un utile netto di 3,4 miliardi. È diventata quotata nel 1988, a soli 4 anni dalla sua nascita, e il titolo è trattato al Nasdaq.
In principio l’azienda si chiamò Pc’s Limited. Inaspettatamente le cose andarono così bene che Michael, grazie a un ulteriore prestito dei nonni, si ritirò dall’università per occuparsi a tempo pieno della sua creatura. Nel 1987 Pc’s Limited divenne la Dell computer corporation. L’idea era senza precedenti: non proporre modelli prestabiliti, ma lasciare al cliente la personalizzazione del computer. In pratica la genialità è stata quella di vendere il prodotto direttamente al cliente che poteva assemblare il pc e quindi acquistarlo direttamente on line. «Realizzai - racconta - che il mercato dei computer era davvero inefficiente. Un mark up incredibilmente elevato a fronte di materiali e servizi particolarmente scadenti». Decise quindi di costruire un rapporto diretto con il consumatore.
Nel 1992 è diventato il più giovane amministratore delegato ad aver mai fatto parte della prestigiosa comunità di Fortune 500. Nel 1994 Michael si è dimesso dall’incarico per restare solo presidente della sua azienda. L'attuale ad è Kevin Rollins.
Michael Saul Dell è quindi uno degli imprenditori più di successo degli ultimi anni. Nella consueta pubblicazione Forbes 400 del 2005 risultava quarto nella lista degli uomini più ricchi d’America, il diciottesimo nel mondo con valore di net asset value di circa 18 miliardi di dollari. Si può permettere quindi di vivere in una delle case più grandi al mondo. La sua villa di Malibu, dove vive con la moglie Susan e i suoi 4 figli, è stimata infatti 18,7 milioni di dollari.
Tutto sembra così strano per chi lo ho conosciuto più da vicino. Quando era ragazzo, infatti, nessuno avrebbe scommesso su di lui. All’università non era affatto uno studente brillante. Anzi, dicono alcuni insegnanti: «Sembrava che nella sua vita non avrebbe mai potuto concludere nulla».
Lui, dice chi lo conosce molto bene, è una persona davvero speciale. Come boss, imprenditore, persona e manager «merita solo elogi». Raramente perde le staffe e «se volete parlare di eleganza fate bene a prendere lui come esempio». È incredibilmente timido, «ma ciò non significa non carismatico». Si consiglia e parla d’affari con i suoi amici Larry Ellison (Oracle) e Larry Page (Google). La sua giornata è particolarmente piena. Sveglia alle 5,45 per fare jogging e accompagnare i suoi bambini a scuola. Riceve 175 e-mail al giorno e impiega due ore per rispondere a 60 messaggi.


Diciamo che lui, ragazzo del Texas nel cuore e nella mente, può essere di ispirazione per chi ha il sogno di creare qualcosa di innovativo e non semplicemente per far soldi ma per fare qualcosa in cui credere. Magari si può prendere qualche spunto dalla sua autobiografia Direct from Dell: strategies that revolutioned an industry che racconta le sue strategie e la sua filosofia di business.

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