"Pd-M5S stessa pasta Moratti? Voleva correre a tutti i costi, è triste"

L'assessore regionale alla Casa: "Letizia presiedeva le giunte, mai sentita una critica"

"Pd-M5S stessa pasta Moratti? Voleva correre a tutti i costi, è triste"

Alan Rizzi, assessore regionale alla Casa, in Forza Italia dalla prima ora e già assessore comunale durante il mandato di Letizia Moratti. Partendo dal fondo, Moratti sta attaccando duramente la giunta Fontana di cui ha fatto parte per due anni. Si aspettava lo strappo e la candidatura alle Regionali con il Terzo Polo?

«No, nella maniera più assoluta. In Regione stavamo portando avanti insieme e fino agli ultimi giorni, prima delle sue dimissioni, progetti integrati tra Sanità e Welfare: dall'inaugurazione del Poliambulatorio di via Odazio a Milano alla scelta di uno spazio Aler da trasformare in Casa di comunità. Non ha mai detto nulla, c'era piena condivisione. Dirò di più. Se avesse avuto delle critiche da muovere, il momento più opportuno per farlo erano le sedute di giunta. Invece le ha presiedute più volte al posto di Fontana, senza disagio. Quello è il momento amministrativo più alto».

Se il centrodestra avesse accettato di candidarla al posto di Fontana si sentirebbe un altro disco?

«Sì, ed è molto triste. Non si può essere disponibili a candidarsi a prescindere da chi ti appoggia. Quello che fa trasparire oggi Moratti è che voleva correre a tutti i costi. La politica è una cosa seria».

Il Pd ha scelto l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino. Siete stati a lungo insieme in Comune, su barricate opposte. È un esponente della sinistra radicale.

«Il Pd stava attraversando un momento destabilizzante, la Moratti è andata a chiedere l'appoggio e per evitare problemi di fuoriuscite il partito ha scelto il nome che lo connotasse più a sinistra. Majorino ha idee di governo radicale e puntare il dito, cercare il colpevole, è la sua attività preferita. Lo ricordiamo bene durante la pandemia. Dico che è una buona scelta anche per noi: gli elettori hanno bisogno di scegliere tra due schieramenti, centrodestra e centrosinistra che si contrappongono sulla base di un'offerta politica chiara. La distanza tra la nostra idea di Regione e quella della sinistra con Majorino non farà fatica ad emergere».

È sempre più vicino l'accordo Pd-5 Stelle. I grillini, il «partito del no», non ha mai sfondato in Lombardia. Rischia di portare più vantaggi o danni al centrosinistra alle urne?

«In realtà è un bene che chi condivide le stesse idee si metta insieme per presentare una proposta di governo, il Pd mostra finalmente a viso aperto la comunione di intenti con i grillini. Anche i dem sono sempre contro a prescindere, io ho provato a confrontarmi tante volte in questi quattro anni con esponenti del centrosinistra, ma ho trovato un muro».

Il governo ieri ha esteso il voto al lunedì, le urne saranno aperte domenica 12 febbraio e il 13 fino alle ore 15. Sarà un freno al fenomeno crescente dell'astensionismo?

«È una bella notizia, finalmente gli elettori non saranno costretti a votare in un giorno solo ma potranno andare alle urne in maniera serena e distesa».

La campagna sarà molto concentrata sul tema casa. Al lancio della campagna elettorale Majorino e con lui il sindaco Beppe Sala, ha bocciato la gestione Aler. Cosa risponde?

«Intanto ricordo che fino al 2020, prima che cambiasse la legge, erano i Comuni ad assegnare gli alloggi e chi governa a Milano dal 2011 dovrebbe fare una buona dose di autocritica. I temi più importanti del dibattito saranno sicuramente casa, trasporti e sanità. Per quanto riguarda il mio assessorato, ricordo intanto che contro il caro bollette ci siamo impegnati a tenere bloccati i costi nelle case gestite da Aler e abbiamo assegnato contributi di solidarietà ai Comuni. E con il Piano casa stiamo investendo sui quartieri popolari 1,5 miliardi (uno di Regione e 500mila di Aler e istituzioni locali). Tra il 17 e 19 dicembre faremo tappa a Rozzano, San Siro, via Salomone (con i ministro Salvini) e a Cesano Boscone per presentare i progetti. E lunedì sarò con il governatore Attilio Fontana in via Bolla per presentare il maxi progetto di recupero del quartiere popolare».

Le critiche riguardano spesso alloggi vuoti e sicurezza.

«Abbiamo già dati molto positivi rispetto al 2021 e stiamo snellendo ancora le procedure per velocizzare le assegnazioni.

Sulla sicurezza cito solo l'ultima delibera di qualche giorno fa con cui abbiamo assegnato 300mila euro per portare 10 nuovi custodi nei caseggiati Aler a Milano. La loro presenza significa presidio e più servizi per gli inquilini».

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