Pd nei guai, dopo il caso Unipol gli appalti Enac Il vizietto di D’Alema & Co: "Avere una banca"

Nelle intercettazioni l’amico di Baffino parla del progetto con un indagato. La rassicurazione: "Sto mettendo in piedi un ambaradam di banche". le opziono: "Tra la Banca di Cesena e la Popolare una la portiamo a casa"

Pd nei guai, dopo il caso Unipol gli appalti Enac Il vizietto di D’Alema & Co: "Avere una banca"

Roma - E due. Dopo la nota intercettazione Fassino-Consorte sul caso Unipol, anche nell’inchiesta sulle tangenti Enac gli amici di Massimo D’Alema inciampano su una banca. O meglio, sulla necessità di «avere una banca» per operazioni collegate al business del volo. I collegamenti aerei con l’isola d’Elba sono infatti solo uno degli obiettivi centrati dal dalemiano Enzo Morichini per conto di Viscardo e Riccardo Paganelli, titolari della compagnia Rotkopf che per cinque volte ha ospitato gratuitamente D’Alema su e giù per l’Italia. Perché il suo lavoro di lobbying, il fedelissimo dell’ex premier, coinvolto in un’inchiesta su false fatturazioni e tangenti che sfiora la fondazione ItalianiEuropei di D’Alema, lo sa fare. E così i Paganelli - finiti nei guai con Franco Pronzato, ex cda Enac e consulente di Bersani, per una tangente legata al rilascio del certificato «Coa» necessario a effettuare voli low cost verso l’isola d’Elba - non si sono lasciati sfuggire l’occasione di concludere, o provare a concludere, altri affari. Dalle intercettazioni disposte dal pm Paolo Ielo emerge il gran brigare di Morichini&Co e della necessità, appunto, di «avere una banca». Per fare cosa? Ottenere il via libera ai lanci con il paracadute a pagamento, effettuare il trasporto merci da Bergamo, coprire i collegamenti con Lampedusa e Pantelleria, mettere le mani su una gara delle Poste, incassare incarichi politici, chiudere una non meglio specificata questione «con i cinesi» di cui si sarebbe interessato D’Alema. Di tutto di più, insomma.

UN «AMBARADAM» DI BANCHE
Il 25 gennaio Morichini parla al telefono con Viscardo Paganelli. «L’undici andiamo su e vediamo di chiudere sto cerchio...di avere una banca», dice il braccio destro di D’Alema. Paganelli risponde che ne riparlano a voce. Il 4 febbraio Morichini insiste: «Guarda io non faccio sto mestiere però possiamo già comprare un altro aereo...una volta che c’hai gli appoggi...con...chi ti deve fare i contratti con le cose...». Paganelli annuisce: «Certo, certo....ci vuole la banca poi». Morichini lo rassicura: «La banca adesso ce la troviamo non ti preoccupare...questa...se noi andiamo alla Banca di Cesena o la Popolare di Cesena adesso sto mettendo in piedi un ambaradam di banche, non ti preoccupare...una di queste ce la portiamo a casa, vai tranquillo».

I CINESI E MAX
Sfogliando i brogliacci salta agli occhi una curiosa intercettazione, stranamente coperta da omissis. Si riferisce a un interessamento di Massimo D’Alema - così almeno sostiene Morichini - per dei «cinesi». Cosa voglia dire non si capisce, anche perché il magistrato si è preoccupato di «tagliare» il nastro proprio su questo punto. La guardia di finanza, invece, nel sunto dell’intercettazione, si dilunga sulla conversazione monca tra Morichini e un certo Franco, che non si capisce se corrisponda a Pronzato: «Franco poi gli chiede dei cinesi e Morichini risponde che anche D’Alema non ne ha saputo più nulla, poi continuano facendo commenti sulla situazione». Il testo dell’intercettazione non viene sbobinato. Omissis: «Discutono di altra questione non attinente».

INCARICHI POLITICI
Chiacchierando amabilmente, il 25 febbraio, Morichini e il titolare della Rotkopf, Riccardo Paganelli, gioiscono per l’ok al tanto agognato «certificato Coa» che permette alla compagnia di fare business sull’Elba. Morichini: «Ti volevo chiamà per quello...poi siccome m’ha telefonato l’altra persona...m’ha detto che so’ pronti a darci l’incarico». Nuova sforbiciata del pm, che pone un altro omissis, e nuovo sunto della Guardia di Finanza: «Vincenzo dice che l’altra persona lo ha chiamato e gli ha detto che sono pronti a dargli gli incarichi politici». A chi si riferisce?

I POLITICI PD E LE POSTE
Nelle telefonate sono numerosi i riferimenti a esponenti Pd e uomini d’apparato. Si citano incontri con Simona Velo, deputata di Bersani, vicepresidente della commissione Trasporti. Con Paolo Quinto, consigliere politico della capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro.

Spesso Morichini e Pronzato parlano delle Poste e delle gare collegate. Il 4 febbraio Morichini a Pronzato: «Devo fare un pranzo con l’amministratore, una cena con l’Ad delle Poste, perché loro hanno un’attività da svolgere in Sardegna che è antieconomica per loro».

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