Milano - Giornata di dibattito all'interno del Pdl in occasione del convegno dei circoli Nuova Italia a Orvieto. A infiammare il dibattito alcune dichiarazione del finiano Granata sulla questione morale. "Dipende dalla buona volontà. Io conosco Berlusconi dal 1993 e lui ha sempre mantenuto le promesse. Bisogna però essere in due per essere d’accordo. Certo, non aiutano frasi che evocano il pericolo di una questione morale. La legalità è nel nostro dna, non accettiamo lezioni da nessuno", ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine del convegno in Umbria. "Noi - ha prosegue il titolare della Farnesina - siamo convinti che in un grande partito si debba favorire la libera espressione del pensiero, non un’opposizione interna continua e costante. Noi pensiamo ad un partito che non segue il teatrino della politica e le logiche pesanti degli apparati. Anche il congresso rappresenta un’occasione".
"Respingiamo con sdegno le dichiarazioni di Granata" "Non possiamo accettare chi adombra semplicemente il pericolo che ci siano collusioni con ambienti criminali. È molto triste che lo faccia Fabio Granata, un esponente del Pdl, quando questo governo è quello che più di tutti negli ultimi venti anni si è impegnato nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata", ha detto Frattini commentando le dichiarazioni dell’esponente finiano in difesa della legalità. Sempre riferendosi a Granata, Frattini ha concluso: "Respingiamo con sdegno queste insinuazioni".
Lupi: "Granata vada via o a giudizio" "Lo statuto che anche Granata ha votato è molto chiaro, netto e preciso: coloro che non si ritrovano nel nostro partito ma hanno parole durissime e strumentali nei confronti del Pdl o vanno via o c’è un luogo in cui l’atteggiamento va valutato e si chiama Collegio dei probiviri". Ha puntato il dito contro il deputato finiano anche il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, rispondendo a chi gli chiedeva un commento alle affermazioni di Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera, sulla necessità di prendere azioni disciplinari nei confronti di alcuni esponenti finiani. Alcuni parlamentari, ha proseguito Lupi, dovrebbero ricordarsi che "senza il Pdl e senza Berlusconi non sarebbero in Parlamento e forse non avrebbero quella visibilita che oggi hanno".
Cicchitto: "E' un polemista" "Ogni giorno ha il suo affanno. Una volta conclusi i lavori parlamentari sulla manovra e le intercettazioni esamineremo la situazione interna al partito" nell’ambito della quale vanno esaminati gli "attacchi che vengono portati dall’interno del Pdl", ha risposto il presidente dei deputati del Popolo della Libertà, Fabrizio Cicchitto, a chi gli chiedeva della polemica scatenata dalle parole del deputato Franco Granata e della richiesta di Mario Valducci di adottare provvedimenti disciplinari. Cicchitto ha definito Granata un "polemista che per di più ignora quel che è accaduto", negli anni della fine della prima Repubblica. "Non è certamente Berlusconi - ricorda il capogruppo Pdl - che può temere che si verifichi quel che accadde nel 92-93, perchè allora altri erano in attesa di ereditare" il lascito della prima Repubblica.
Granata: "Con me Verdini e Cosentino" "Attendo che mi convochino i probiviri con assoluta tranquillità". Il finiano Fabio Granata ha risposto così al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. "Mi piacerebbe conoscere quali sono le frasi tanto incriminate da me pronunciate che dovrebbero passare il loro vaglio - ha aggiunto - e attendo di capire se i probiviri si dovrebbero interessare anche di quei dirigenti accusati di comportamenti gravi e non compatibili con la politica di un grande partito nazionale e conservatore che dovrebbe preoccuparsi del bene comune, anzichè di azioni lobbistiche, affari o di rapporti con ambienti oscuri". "Sarei felice di andare dai probiviri insomma - conclude Granata - insieme a Nicola Cosentino e a Denis Verdini".
Bocchino: "Prima Verdini e Cosentino" Deferire Fabio Granata ai probiviri del Pdl "non è una proposta saggia" perché "prima di deferire chi chiede di affrontare la questione morale, si dovrebbe deferire chi ha fatto dossieraggio contro il candidato alla presidenza della Campania", ossia Cosentino, e "chi faceva riunioni con Carbone" ossia Denis Verdini. È questo il commento del finiano Italo Bocchino alle dichiarazioni di Maurizio Lupi.
Lupi: "Ci riconosciamo nel Pdl?" "Un partito non sta insieme perchè deve, ma perchè si riconosce in valori e ideali condivisi. E allora: è ancora il Pdl il partito in cui ci riconosciamo?". È la questione posta dal vice presidente della Camera, Maurizio Lupi, nel corso del dibattito sul Popolo della Libertà. "La mia sensazione di questi giorni - ha precisato -, è che esistano più partiti, non un solo partito: ci sono sempre finiani da una parte e il resto del Pdl dall’altra". Lupi ha ricorda ai colleghi che il congresso del Pdl è stato fatto appena un anno fa: "in questo congresso tutti abbiamo votato delle regole e ora non dobbiamo inventarcene altre ma solo applicarle". Dopo una "fase necessaria di transizion" il vice presidente della Camera ha detto di condividere l’iniziativa di avviare i congressi locali. Il leader del Pdl "è condiviso e riconosciuto ed è stato scelto dagli elettori", ha sottolineato Lupi. Il quale aggiunge che "non si può discutere di legalità come strumento di battaglia politica", perchè la legalità "è la condizione dell’essere in politica". La strada da intraprendere, secondo Lupi, è quella di "non continuare a sopravvivere e tergiversare", ma piuttosto bisogna recuperare la "moralità del fare".
Per questo anche all’interno del partito "si vota per decidere, ma una volta che si è votato si seguono le indicazioni". Se non c’è cambio di rotta, conclude Lupi, "saranno gli elettori stessi che ci manderanno a casa".
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