Pedofilia, rinviato a giudizio dal tribunale vaticano l'arcivescovo Wesolowski

Secondo le accuse, avrebbe adescato dei ragazzini di Santo Domingo e comprato le loro prestazioni sessuali. Sarà giudicato dal tribunale vaticano

Pedofilia, rinviato a giudizio dal tribunale vaticano l'arcivescovo Wesolowski

La piaga della pedofilia continua a scuotere la Santa Sede. Il tribunale vaticano ha rinviato a giudizio l’ex nunzio apostolico in Repubblica Dominicana, l’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski. Le accuse sono quelle di pedofilia e detenzione di materiale pedo-pornografico.

L’ex presule era stato già dimesso dallo stato clericale con una sentenza canonica della congregazione per la Dottrina della fede e attualmente “si trova agli arresti domiciliari in Vaticano”, ha spiegato il portavoce, padre Federico Lombardi.

Al suo caso è stata applicata la nuova normativa. La prima udienza del processo si terrà l’11 luglio, mentre Papa Francesco si trova in America latina. E il Vaticano non esclude la possibilità di fare rogatorie a Santo Domingo, evidenziando però le difficoltà oggettive che esse comportano.

La notizia è stata annunciata in una nota vaticana, in cui si sottolinea che a Wesolowski “vengono contestati taluni reati commessi sia durante il suo soggiorno a Roma dall’agosto 2013 sino al momento del suo arresto (avvenuto il 22 settembre 2014), sia nel periodo trascorso nella Repubblica Dominicana, nei cinque anni in cui ha ricoperto l’Ufficio di Nunzio Apostolico (il 24 gennaio 2008 era stato nominato Nunzio nella Repubblica Dominicana e delegato apostolico a Porto Rico, uffici da cui si è dimesso il 21 agosto 2013)”.

“L’insieme delle gravi accuse – prosegue la nota - dovrà passare al vaglio dell’Organo giudicante, che potrà disporre, per il definitivo accertamento dei fatti, sia di perizie tecniche sugli apparati informatici utilizzati dall’imputato, sia eventualmente di forme di cooperazione giudiziale internazionale per la valutazione delle prove testimoniali provenienti dalle competenti Autorità di Santo Domingo”.

Non si sa ancora quanto durerà il processo. Dalla prima udienza, ad ogni modo, “non c'è da attendersi una sentenza”, ha spiegato padre Federico Lombardi.

Wesolowski, 66 anni, consacrato vescovo da Karol Wojtyla, ha intrapreso la carriera diplomatica da giovane ed è giunto nella rappresentanza pontificia della Repubblica Dominicana nel 2008. Proprio nei sobborghi di Santo Domingo avrebbe, nell’estate del 2013, adescato ragazzini e pagato le loro prestazioni sessuali.

Appena la notizia è giunta a Roma, l’ex prelato è stato richiamato in Vaticano e dimesso come nunzio. Le autorità dominicane e quelle polacche hanno avviato un’inchiesta. Nel giugno dello scorso anno, la congregazione per la Dottrina della Fede ha condannato in primo grado Wesolowski per pedofilia, con conseguenti dimissioni dallo stato clericale e cessazione di funzioni e immunità diplomatiche.

Wesolowski ha fatto

appello. Ma intanto la magistratura vaticana ha proceduto nelle indagini. E a settembre del 2014 sono scattati gli arresti domiciliari nello Stato pontificio, a cui è seguito, oggi, il rinvio a giudizio.

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