Periferie sicure, il piano del Comune

Parte da Tor Bella Monaca, luogo simbolo del degrado delle zone marginali di Roma, il progetto del Campidoglio per rendere più sicure le periferie. Un obiettivo che, secondo il sindaco Gianni Alemanno, non si raggiunge soltanto aumentando il controllo del territorio, ma con interventi mirati sul sociale. «Sicurezza e legalità sono un versante irrinunciabile - spiega Alemanno - ma insieme dobbiamo fare un rilancio sociale e culturale. Per questo cominciamo con un piano integrato sulle periferie». Un piano che seguirà cinque linee di intervento: sicurezza, educazione e formazione, sostegno alle famiglie, cultura e sport. Il sindaco ne ha parlato al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che ieri si è tenuto, scelta non casuale, proprio al teatro di Tor Bella Monaca.
L’approccio del primo cittadino è pienamente condiviso dal prefetto Giuseppe Pecoraro: «Bisogna stabilire rapporti più stretti con il mondo della scuola e dello sport - dice - grazie ai quali il gruppo di lavoro coordinato dalla prefettura possa interevenire con progetti specifici. È stato importante trasferire a Tor Bella Monaca il comitato per la sicurezza, perché è il segnale del nostro interesse per le aree più trascurate». E quando si insediò, il prefetto prese l’impegno di non occuparsi soltanto di Roma centro ma anche delle periferie e della provincia. «Mentre nell’immaginario collettivo - ricorda Pecoraro - il prefetto a volte viene visto come quello che si occupa dei problemi più del centro che della periferia». Ora si cambia prospettiva. Il piano del Campidoglio vuole evitare che nelle zone degradate i giovani siano abbandonati a loro stessi. «Vogliamo contrastare - dice Alemanno - forme di devianza giovanile come il bullismo con cui i ragazzi cercano di darsi un’identità». E si comincia con l’organizzare, a giugno, in collaborazione con il ministero della Gioventù, una giornata contro il bullismo e la cultura dello sballo. Perché non esiste solo il razzismo, che pure non va sottovalutato, osserva Alemanno, «ma anche il bullismo che si muove sempre per aggredire il diverso e il più debole».
Verrà poi costituito presso la prefettura un tavolo di esperti delle istituzioni e della società civile, affidato a una personalità di spessore culturale, per elaborare modelli di intervento integrati per le periferie.
Tutte novità che affiancheranno un maggiore impegno sul versante sicurezza, per far sì che nel cittadino aumenti la percezione della presenza dello Stato nelle zone periferiche. La stazione dei carabinieri di Tor Bella Monaca verrà rafforzata con 2-3 uomini in più e alla Borghesiana sorgerà una stazione mobile. «Appena terminata l’emergenza a L’Aquila - conclude il prefetto - ulteriori uomini del reparto operativo stazioneranno qui, considerando che 8-9 carabinieri erano già stati assegnati a questa zona».
I dati della prefettura, comunque, parlano di reati in calo in questa zona. Nei primi tre mesi dell’anno sono diminuiti del 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 801 a 756, quelli denunciati ai carabinieri. Quelli scoperti dagli investigatori, invece, sono cresciuti del 15,6 per cento. Molto consistente, nel quartiere, la criminalità straniera.

Tra sfuttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti e reati contro il patrimonio circa il 70 per cento degli arrestati non sono italiani. La causa maggiore di allarme sociale sono furti e rapine e sono sempre più frequenti gli episodi di bullismo.

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