Perseguita l’ex moglie, lei lo ammazza

L’odio l’ha convinta a sparare contro l’ex marito. Ha premuto il grilletto senza badare al sottile: un delitto crudele, fulmineo, imprevedibile. Graziella Cristello, 42 anni, abita a Giussano, via San Giovanni Bosco: è un modesto appartamentino. Lavora come operaia in un mobilificio della zona, gira armata perché l’uomo le toglie il fiato, pretende che torni con lei. La presunta assassina è irremovibile: il matrimonio è andato in frantumi. Sono le 9.30, i due si trovano al parcheggio di via Mazzini di Mariano Comense a un tiro di schioppo da Giussano, dove abitava anche la vittima. L’uomo, Roberto Mariani, 45 anni, è arriva al parcheggio alla guida di un Suv. Non ci sono testimoni, nessuno vede, nessuno può intervenire. Freddato l’ex compagno, Graziella, un corpo esile, minuto, con un caschetto di capelli neri, e una volta a casa racconta tutto al fratello e si lascia accompagnare in caserma. Dice che, accecata dalla rabbia incontrollata, ha ucciso il padre di suo figlio, un ragazzo di vent’anni. Tra la donna e il suo ex comincia una lite, volano parole grosse, reciproche accuse. Roberto Mariani scende dall’auto, la donna estrae la Smith&Wesson, detenuta con regolare permesso. Spara il primo colpo. L’artigiano tenta di scappare. Inutile. Crolla a terra. Ma l’omicida è in preda a un raptus ormai incontrollabile.

Avvicina la canna del revolver a quel corpo disteso sull’asfalto e preme il grilletto ancora tre volte. Un’esecuzione in piena regola. Per la donna, fino a ieri con la fedina penale immacolata, si spalanca la porta della camera di sicurezza. Resta un ragazzo senza padre e con la mamma dietro le sbarre. Un altro dramma.

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