"Nuda" sul palco, frecciatine ed egocentrismo: il vuoto cosmico della Ferragni

All'Ariston Chiara Ferragni ha toccato temi scontati come le insicurezze e la voglia di rivalsa in una lettera autocelebrativa indirizzata a se stessa da bambina, che non ha incontrato il favore del pubblico

"Nuda" sul palco, frecciatine ed egocentrismo: il vuoto cosmico della Ferragni

Chiara Ferragni ha portato l'autocelebrazione di se stessa sul palco del teatro Ariston. Nella prima serata del festival di Sanremo l'imprenditrice digitale ha prima indossato un vestito-manifesto sulla libertà di espressione, poi ha portato in scena l'elogio a se stessa in una lettera che a tratti sembrava poterle fare scendere lacrime, che in realtà non sono mai scese.

Il vestito "nude"

Prima di lanciarsi nella lettura del suo monologo, la Ferragni ha sceso le scale del teatro Ariston per la seconda volta indossando un abito firmato Dior in tulle color carne, sul quale spiccava una riproduzione del corpo nudo dell'influencer: un ricamo trompe l'oeil del suo corpo al naturale. E al grido di "Questo è il corpo di tutte. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!" ha rivendicato, per l'ennesima volta, la libertà di espressione. E per farlo la moglie di Fedez ha scomodato persino Eva. "La prima donna della storia indotta a provare vergogna", ha scritto la Ferragni su Instagram spiegando il suo look. Un outifit decisamente inappropriato per il palco dell'Ariston: sgraziato e autocelebrativo, c'è da dire che ha raggiunto il risultato voluto dall'influencer, ovvero provocare e far parlare di sé.

Il monologo della Ferragni

Conquistato il centro del palco Chiara Ferragni si è lanciata nella sua sterile autocelebrazione piena di stereotipi, con un paio di frasi anticipate già nella conferenza stampa mattutina. "Ciao bimba, ho deciso di scriverti una lettera. Ogni volta che penso a te mi viene da piangere", ha esordito l'imprenditrice digitale senza però commuoversi mai nonostante la voce sembrasse rotta più dall'emozione che dalla commozione. "Forse perché mi manchi o vorrei farti uscire un po' di più. Farti vedere quella che ora è la mia vita". Ma invece di parlare della sua vita tutta social, sponsorizzazioni, passerelle e smartphone, la Ferragni ha puntato sul vittimismo: "Quello che faccio lo faccio per la bambina che sono stata. In qualunque fase della mia vita c’era un pensiero nella mia testa: non sentirmi abbastanza".

Un discorso egocentrico e vittimista

E poi ancora: "Ogni volta che ho pensato qualcosa di negativo su di me l’ho pensato anche di te e non lo meriti. Voglio dirti che sei abbastanza e lo sei sempre stata. Tutte quelle volte che non ti sei sentita abbastanza bella o intelligente, lo eri". Fino al più scontato dei passaggi: "Solo rischiando si vince contro le insicurezze nella tua testa. Abbiamo tutti la scritta fragile sulla nostra pelle". Nel suo monologo la moglie di Fedez ha parlato anche dei figli, tornando a puntare l'attenzione sull'argomento delle donne, mamme e lavoratrici: "Spesso ti sentirai in colpa di essere lontana dai tuoi figli. La nostra società ci ha insegnato che quando diventi madre sei solo una mamma. Ti fa sentire in colpa. Un trattamento che non è mai riservato agli uomini che lavorano".

Alla fine non è mancata neppure la stoccata all'indirizzo dell'ex fidanzato (Riccardo Pozzoli) e alla Chiara bambina, l'influencer ha ricordato: "Hai permesso di dire a altri che ti hanno creato". Che sa tanto di "L'ho inventato io" del ben più celebre Pippo Baudo.

Polemiche vecchie, che però la Ferragni ha voluto riproporre sul palco dell'Ariston in mancanza di altri temi, ma la freddezza del pubblico, tiratino in fatto di applausi sul suo monologo, è l'emblema dei suoi dieci minuti di gloria.

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