"Pomposo e noioso". Benigni (tra fascismo e Carta) stroncato sui social

Il comico toscano non ha convinto tutti con il suo intervento in apertura di Festival: le reazioni sui social

"Pomposo e noioso". Benigni (tra fascismo e Carta) stroncato sui social

L’entrata da star di Hollywood, il siparietto con Amadeus e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi il monologo sulla Costituzione. Annunciato oggi a sorpresa, Roberto Benigni è stato il primo protagonista del festival di Sanremo, ma il suo intervento non passerà alla storia come indimenticabile. Pomposo, ampolloso, con frecciatine neanche velate: un discorso che ha diviso molto sui social network, con tanto di pioggia di critiche al comico toscano.

"Sono felice che lei sia qui, presidente, ma le faccio notare una cosa: lei è al secondo mandato, Amadeus al quarto e ha già prenotato il quinto, pensa di fare il sesto, il settimo", uno dei passaggi del suo “messaggio” al capo dello Stato presente all’Ariston. E ancora:“Presidente bisogna fermarlo, è un colpo di stato, si è montato la testa, vuole pieni poteri, sta organizzando la marcia su Sanremo si vuole prendere tutto, è una dittatura”.

Poi il discorso sulla Costituzione, con tanto di omaggio a Mattarella. Benigni infatti ha menzionato la presenza del padre Bernardo tra i padri costituenti, ironizzando: “Possiamo dire che la Carta è sua sorella”. Visibilmente emozionato, il presidente si è messo una mano sul cuore e ha sorriso. Il settantenne di Castiglion Fiorentino ha poi proseguito: "La Costituzione è un'opera d'arte frutto dell'audacia dei costituenti che hanno saputo guardare al futuro, a noi e anche oltre".

"Nella nostra Costituzione c'è un articolo che dice l'Italia ripudia la guerra. Noi l'abbiamo scritto nella Costituzione. Se l'avessero adottato tutti non potrebbe più accadere che un Paese ne invade un altro", ha proseguito Benigni, citando l’articolo 11. Poi, sull’articolo 21 dedicato alla libertà d’espressione:"L'art. 21 ci ha liberati dall'obbligo di aver paura. Durante il Fascismo non si sarebbe potuto fare nemmeno Sanremo. Si cantava sempre la stessa canzone sul partito, sui soldati, sulla guerra".

Pungente i commenti sui social:

"Spegnete il microfono a Benigni, sta durando troppo sto monologo", "Mattarella si butta dalla balconata dopo 10 minuti di monologo di Benigni", "Se Benigni continua altri 5 minuti Mattarella fa come Bugo tre anni fa".

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