"Ho sopportato per sette anni". Ma la Ferragni ha venduto le immagini di una finta felicità familiare

Ferragni dice di aver "amato pur quando c'erano tante ragioni per abbandonare", ma ha realizzato la serie "Ferragnez" per mostrare una bella famiglia che però non esisteva

"Ho sopportato per sette anni". Ma la Ferragni ha venduto le immagini di una finta felicità familiare
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Per anni, Fedez e Chiara Ferragni hanno venduto al pubblico una "storia" nel senso di un racconto, una narrazione. Hanno usato i social per creare uno story telling fantasioso, orchestrato e plasmato su quelli che erano i desideri della società. Lui, ribelle, rapper e tatuatissimo, proveniente dalle periferie e dal carattere difficile. Lei benestante, borghese di provincia, che diventa fashion guru e si innamora di un un ragazzo più giovane, che tutti le consigliavano di tenere lontano. Ma loro vanno avanti contro ogni avversità, sono innamorati, hanno due figli e un bel matrimonio. Vivono una felice vita di lusso e di privilegi in una famiglia serena e armoniosa, tutto ciò che l'italiano medio sogna e che spesso non può raggiungere. Più o meno è questa la favola che ci viene raccontata. Poi la fatina buona si scopre non tanto buona, cade sulle donazioni benefiche, l'idillio si rompe e lui se ne va. Il resto è storia.

Oggi, dopo che Fabrizio Corona ha deciso di monetizzare quanto gli è stato raccontato da Fedez, che nel frattempo è diventato suo amico, Ferragni, oltre a diffidare l'ex re dei paparazzi dal continuare a parlare di questa vicenda, va sui social e testualmente dice: "Ho amato tantissimo e sono stata tradita tanto". E dice anche: "Ho amato pur quando c'erano tante ragioni per abbandonare, ho sopportato situazioni in cui avrei detto 'non farti questo' a qualsiasi amica". E ancora: "Minimizzare costantemente il mancato rispetto e giustificare atteggiamenti sbagliati per proteggere l'altra parte". Partendo dal presupposto che il dolore di Chiara Ferragni in questo momento è ben comprensibile e che va rispettato, occorre però fare alcune considerazioni necessarie per evitare di passare dalla comprensione alla santificazione.

Ferragni è stata protagonista di un documentario per la tv che si vendeva per essere uno spaccato di vita vera in casa Ferragnez. Il pubblico l'ha preso come se fosse quasi un reality tra le mura domestiche della coppia. Oggi, però, scopriamo che l'idillio mostrato in quello che di documentario non ha nulla, evidentemente, ma era solo una fiction, non è altro che frutto di una messa in scena. Ennesima bugia raccontata al pubblico? Si mostravano come una famiglia modello, felici e "reali", in tanti si sono fatti sopraffare dall'inadeguatezza del proprio menage familiare vedendo quello che, invece, erano i Ferragnez. Quello che Ferragni dice oggi è comprensibile ma la monetizzazione di una messa in scena a danno, ancora una vota, di chi ha creduto in lei e in quella famiglia, non lo è.

Nessuno le ha mai chiesto di mettere in piazza il dolore di un matrimonio sgangherato e doloroso, come tanti ce ne sono al mondo. Ma avrebbe dovuto evitare di raccontarlo per quello che non è e, forse, non è mai stato.

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