La lezione di Heather Parisi ai "privilegiati" Jovanotti, Littizzetto & co.

La showgirl è entrata a gamba tesa sui colleghi che hanno prestato il volto alla piazza della sinistra di Roma accusandoli di essere scollati dalla realtà

La lezione di Heather Parisi ai "privilegiati" Jovanotti, Littizzetto & co.
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La piazza di Michele Serra sta facendo parlare, ma non nel modo in cui forse avrebbe voluto chi l'ha organizzata. Dal Manifesto di Ventotene ai presunti 350mila euro che il Comune di Roma avrebbe speso per la sua organizzazione, i temi sono tanti. Mentre si discute del Manifesto, sul quale Giorgia Meloni ha sollevato la maschera della sinistra, dimostrando che tanti di quelli che lo sventolavano, in piazza e in parlamento, non lo avevano mai letto, Heather Parisi ha portato il suo affondo sui colleghi che hanno messo la propria faccia per quella piazza. I discorsi politici ai politici, che se la vedano tra di loro, sembra dire la showgirl quando mette nel suo mirino i vari Jovanotti, Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Roberto Vecchioni ecc. Il punto di vista di Parisi da molti è considerato controverso perché non allineato con quello della maggioranza degli artisti, ma la nostra Costituzione garantisce il diritto di parola e di pensiero, quindi val la pena ascoltare quel che anche lei ha dire, anche se non le viene concesso un palco con 50mila (o 30mila, o 10mila) persone a cui dirlo.

"Io non credo che i Vecchioni, i Jovanotti, i Bisio, i Serra, Amendola, Littizzetto, Fazio e gli altri VIP che hanno partecipato alla manifestazione di ieri a Roma rappresentino gli Italiani", esordisce Parisi a testa bassa, senza troppi giri di parole e andando dritta al punto. Chiara, precisa e diretta, per evitare incomprensioni e interpretazioni di sorta, come ultimamente piace fare agli intellettualmente corretti. "Non credo rappresentino nemmeno la maggioranza degli Italiani. Anzi, io credo che questi privilegiati da salotto con i loro luoghi comuni moraleggianti, le capriole retoriche per giustificare l’ingiustificabile, le finte citazioni e gli slogan imbolsiti, siano sempre più lontani dai problemi della gente", prosegue la showgirl in un esercizio di sincerità al quale in pochi sono ultimamente abituati.

"Secondo la loro spiccia morale, tirarsi ora indietro dai sacrifici per sborsare 800 miliardi per le armi, è da viziati con la pancia piena e da impigriti dal benessere. Per questi privilegiati, l’Italia che vive con poco per colpa di trent’anni di salari bassi e tagli al welfare, semplicemente non esiste", prosegue l'artista, dando indirettamente, ma non troppo, dei radical chic ai suoi colleghi. Effettivamente la percezione è cambiata e chi vive nel mondo reale, a differenza loro, non ha più voglia di stare ad ascoltare chi si diletta in voli pindarici ideologici senza capo né coda. E la chiusura di intervento di Parisi, al quale è vero che nessuno offre un palco per fare un monologo ma che può contare su una platea social piuttosto nutrita, è altrettanto tagliente: "Non sono qualche migliaio di partecipanti raccattati con i pullman per l’Italia con la promessa di una gita a Roma, a renderli 'rappresentanti della gente'.

Questi privilegiati rappresentano solo sé stessi e le élites che vogliono ingraziarsi". Ha ragione? Ha torto? Sicuramente dà fastidio a molti il suo mancato allineamento. E già questo la inquadra tra le menti libere. Della piazza di Michele Serra, poi, si è già parlato abbastanza.

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