"Ma se l'avesse fatto uno di destra?". Prodi e i Bizzarri diversivi

Luca Bizzarri ha ironizzato su quanti, provocatoriamente, si sono chiesti cosa sarebbe successo se al posto di Prodi ci fosse stato un esponente di diversa parte politica

"Ma se l'avesse fatto uno di destra?". Prodi e i Bizzarri diversivi
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A una settimana da quanto accaduto tra Lavinia Orefici e Romano Prodi, che ha afferrato i capelli alla giornalista perché infastidito dalla domanda sul Manifesto di Ventotene, abbiamo scoperto che quel gesto non è né patriarcale e nemmeno paternalistico, tanto meno violento. È un "gesto da nonno", come è stato definito, lo stesso ex presidente del Consiglio ha affermato che "si scambia l'affetto con l'aggressione". In tutto questo, nessuno a sinistra ha parlato di sessismo. Bizzarro, certo, ma non stupefacente. Dalle parti del Pd c'è sempre stata l'abitudine dei due pesi e due misure, della giustificazione in qualche modo: sono "compagni che sbagliano", dopo tutto. E se proprio non si ha il coraggio di difendere o trovare scuse, allora si percorre la via del silenzio. In questo Elly Schlein si è dimostrata particolarmente abile in questo caso. Ha fatto finta di nulla, si è acquattata e nascosta in attesa di tempi migliori, con la speranza che se fa passare qualche giorno per la sua prossima uscita pubblica, gli italiani dimenticano. Poi c'è chi non è politico ma fa politica, come Luca Bizzarri, che come comico ha l'obiettivo di far ridere. E ci è riuscito anche in questo caso.

Al caso Prodi ha dedicato diversi pensieri sul suo sempre ben aggiornato profilo X di quel cattivone di Elon Musk. Tra questi ne spicca uno: "Però c'è una domanda che ancora non ho letto e che secondo me andrebbe fatta: ma se l'avesse fatto uno di destra?". Il tono sarcastico è evidente, palese e lapalissiano. L'intento è quello di sfottere, nemmeno troppo bonariamente, quanti, a ragion veduta, si sono posti quella stessa identica domanda: ma se ad afferrare i capelli della giornalista fosse stato un politico di destra? E non vale cercare di tirare in mezzo Giovanni Donzelli, che per quanto abbia risposto in modo sgarbato a un giornalista, poche ore dopo si è scusato, il tutto senza averlo nemmeno mai sfiorato. Per altro. Bizzarri con quel post prova a evidenziare un'eccessiva attenzione retorica nei confronti di Romano Prodi, prende di mira chi a suo avviso ha cercato di sottolineare l'ignavia della sinistra italiana che non ha tirato su le barriere solo perché a prendere per i capelli la giornalista è stato un suo storico esponente.

Anzi, Prodi ha perfino accusato la giornalista di aver mentito, di averlo provocato, di non aver detto nulla subito ma di aver aspettato. Uno schema purtroppo ben noto in contesti molto più gravi. E non ha detto nulla nemmeno quando Prodi ha mentito spudoratamente dicendo di averle messo la mano sulla spalla, fidandosi della presenza di un video in cui non si vedeva granché e non pensando che potessero uscire altri che lo avrebbero smentito. Cosa che poi è accaduta. E i sodali del Pd, senza colpo ferire, si sono sperticati in difese d'ufficio nei confronti di Prodi dando per buona la sua versione senza avere il minimo dubbio che potesse avere ragione la giornalista, rimediando una figura di palta di dimensioni enormi. Ma Bizzarri, considerato da taluni come un brillante battutista, nel suo ampio repertorio non ha trovato nulla di interessante da dire su questo cortocircuito sinistro. Anzi, a poche ore dal fatto ironizzava: "A questa narrazione politica sempre più infantile mancava 'mi ha tirato i capelli'. Ora c’è".

Perché si sa, tutto è relativo in questa società distopica, anche un politico che afferra i capelli a una giornalista: se fatto da un lato diventa violenza, sessismo e patriarcato, se fatto dall'altra è "narrazione politica infantile", gesto affettuoso e da nonno.

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