J-Ax e quel "legalizzala" di troppo per cercare consenso tra i ragazzini

J-Ax, eterno adolescente di 50 anni, dal palco del concerto di Milano ha inneggiato alla marijuana davanti a un pubblico di ragazzini

J-Ax e quel "legalizzala" di troppo per cercare consenso tra i ragazzini
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Il prossimo 5 agosto, il rapper J-Ax compirà 51 anni. Ebbene sì, il giovanotto che una settimana fa saltellava sul palco allestito in piazza del Duomo con occhiali da sole ben oltre il tramonto, cappellino al contrario e completo da eterno ragazzino, ha superato il mezzo secolo di vita e non ha superato il passaggio dagli anni Novanta ai Duemila. È innegabile che la piazza abbia cantato a squarciagola tutte le sue canzoni. O meglio, che l'abbia fatto una parte della piazza, principalmente la quota over trenta che è rimasta ancorata alla sua adolescenza e rivede in quel signore con il completo a fiori e le sneakers gli anni più spensierati. Ognuno è libero di essere come vuole in questo Paese ed evviva quindi anche chi soffre della sindrome di Peter pan, ma inneggiare alla marijuana nel giorno successivo alla Giornata mondiale contro le droghe, forse non era necessario.

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Love Mi nasce come manifestazione benefica, inventata da Fedez per sostenere le realtà che si impegnano sul territorio principalmente in ambito medico e assistenziale. L'intento è nobile, gliene va dato atto al rapper, che ha portato in piazza del Duomo decine di migliaia di persone fin dalle prime ore del mattino, soprattutto ragazzini smaniosi di vedere i propri idoli. Ecco, considerando l'età media del pubblico di quella manifestazione, che a occhio e croce non supera i vent’anni, e se lo fa è di poco, appare non solo inopportuno, ma anche deleterio, che un uomo della sua età, che tra qualche anno avrà figli dell'età dei ragazzi che erano sotto il palco, urli "legalizzala", riferendosi alla marijuana.

Ecco, se si fosse limitato a cantare "Ohi Maria", brano del 1994 in cui il riferimento è ben chiaro ma non così esplicito, e poi si tratta pur sempre di una canzone, per la quale la censura, a questi livelli, sarebbe oggettivamente esagerata.

Ma l'appello dal palco, davanti a quella grande platea, molto più numerosa se si considera anche il pubblico da casa, era proprio necessario? La risposta è ovvia, ma a volte la voglia di trasgressione, anche nei cinquantenni che continuano a credersi ragazzini, la voglia di far parlare di sé e di recuperare il consenso è più forte del buonsenso. Ecco, probabilmente c'è questo dietro quell'appello, già fatto sugli schermi Rai durante Sanremo proprio insieme a Fedez, replicato su un canale Mediaset.

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