Ogni particolare dell’incoronazione di Carlo III e di Camilla, il 6 maggio 2023, è destinato a passare alla Storia. Le immagini che vedremo saranno riproposte nei decenni a venire, ispirando libri, articoli, documentari. Le figure dei nuovi sovrani d’Inghilterra rimarranno impresse nella nostra memoria e una delle prime cose che torneranno alla mente quando ricorderemo il giorno dell’incoronazione saranno gli abiti e i gioielli. Confezionare un outfit per un’occasione del genere è una di quelle responsabilità che sanciscono il successo o il fallimento, definitivi, di uno stilista. La Regina consorte Camilla lo sa bene, così come non può sottovalutare il fatto che del trionfo o dell’eventuale disfatta sarà lei la vera protagonista. Per questo avrebbe scelto un designer di cui si fiderebbe ciecamente, Bruce Oldfield. Piccolo dettaglio: è stato il designer preferito di Lady Diana.
Non è un omaggio
Secondo il Sun Bruce Oldfield starebbe lavorando in segreto all’abito che la Regina consorte Camilla indosserà il giorno dell’incoronazione. Per il momento Buckingham Palace non ha commentato la notizia e il designer, interpellato in merito, si è mantenuto neutrale, vago, quasi fosse stato colto di sorpresa, ribattendo con un’altra domanda: “Cosa posso dire?”. Un insider, invece, ha rivelato: “Tra Camilla e Bruce c’è una profonda amicizia da tanti anni quindi, per molti versi, è la scelta [più] ovvia e naturale. Camilla si fida di Bruce perché per lei, negli ultimi anni, ha realizzato abiti in molte occasioni”
Alla Regina consorte importerebbe ben poco il fatto che Oldfield sia stato un grande amico e il designer “preferito” di Lady Diana. Anzi, il fatto che la scelta sia caduta proprio su di lui potrebbe essere il segnale tangibile della volontà di Camilla di voltare pagina una volta per tutte. È ovvio e indiscutibile, infatti, che non si tratti di un omaggio alla compianta principessa del Galles. Del resto il designer lavora da anni per la royal family e anche per questa ragione il suo nome era tra quelli più probabili.
Per esempio per Camilla Oldfield ha disegnato diversi vestiti, da quello indossato alla cena di Stato nel novembre 2022 (ma realizzato dieci anni prima) a quello scelto per la cerimonia di apertura del Parlamento nel 2015. C’è, poi, un particolare che lega lo stilista a Diana e Camilla. Entrambe le reali sono state patrone di Barnardo’s: la prima dal 1984 al 1996, la seconda dal 2007 al 2016.
Dall’infanzia difficile all’amore per la moda
Bruce Oldfield nacque a Londra nel 1950 da padre giamaicano e madre irlandese. Trascorse i primi sei mesi della sua vita al Great Ormond Street Children’s Hospital a causa di una gastroenterite e non conobbe mai i genitori. Trascorse l’infanzia con la madre adottiva, Violet, che era una sarta e gli insegnò i rudimenti del mestiere. L’adolescenza di Oldfield non fu facile: venne definito “incontrollabile” e arrivò a compiere piccoli reati come risse e furti nei negozi. La sua rinascita iniziò quando mise piede nella charity “Barnardo’s”, che si occupa di ragazzi difficili. Aveva 13 anni e vi rimase per i successivi 4 anni. Bruce divenne un insegnante, ma abbandonò quasi subito il mestiere, intuendo che non fosse la sua vera strada.
Grazie a un prestito della “Barnardo’s” fu ammesso alla St. Martin’s School of Art and Design, dove il suo talento non passò inosservato, consentendogli di realizzare i primi lavori. Oldfield, però, decise di lasciare la scuola per impegnarsi a tempo pieno nella fondazione del suo marchio e della prima collezione ready-to-wear, nel 1975. Aprì il suo primo negozio nel 1984 e il suo atelier a Knightsbridge, nato nel 2009, divenne immediatamente famoso. Tra le sue prime clienti figuravano personaggi come Joan Collins e Faye Dunaway.
Nel 1990 la regina Elisabetta conferì allo stilista il premio Obe per il servizio reso alla nazione con il suo talento. Oldfield ha saputo rinnovarsi e risollevare le sorti del suo brand diverse volte, soprattutto dopo la pandemia e la malattia (il tumore lo ha colpito per due volte), reinventando il suo mestiere anche con creazioni dai prezzi più accessibili.
Da Rania di Giordania a Lady Diana
Bruce Oldfield ha creato abiti per star come Helen Mirren, Rihanna, Catherine Zeta-Jones, ma anche per teste coronate: porta il suo nome il tailleur indossato da Sophie di Wessex per il matrimonio di William e Kate, nel 2011 e anche l’abito da sposa sfoggiato nel 1999 dalla regina Rania di Giordania. Celebre è l’amicizia del designer con Lady Diana, da lui definita “la cliente perfetta”. Il sodalizio iniziò nel 1980, quando la principessa chiese a Bruce un outfit per un’occasione particolare: l’accensione delle luci di Natale di Oxford Street.
Nella memoria collettiva, però, è rimasto indelebile il ricordo del fantastico abito di lamé, il Silver Dress, che la principessa scelse per la prima del film “007 Bersaglio Mobile”, nel giugno 1985. Diana riuscì ad abbagliare il pubblico, oscurando l’allora principe Carlo e addirittura le bond girl Grace Jones e Tanya Roberts.
“Abbiamo vestito [Diana] come se dovesse andare a un matrimonio ogni giorno”, disse Oldfield. Il rapporto tra la principessa e Oldfield risentì, inevitabilmente, del divorzio da Carlo.
Tuttavia il designer, in un'intervista al Daily Mail, nel 2014, si riconobbe il merito di aver "aiutato Diana ad andare in una certa direzione, proiettandola verso un look glamour e internazionale e allontanandola dallo stile inglese con i colletti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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