Giulietta, la ragazzina di 11 anni che ha inchiodato Chiara Ferragni alle sue responsabilità, ora non ha più un profilo Instagram. Qualcuno parla di coincidenza ma è difficile da credere che questo non sia una diretta conseguenza del clamore suscitato dal commento lasciato sotto lo scatto dell'imprenditrice digitale, che ha a sua volta risposto alla piccola. "Io stimo Chiara Ferragni. Ho il suo astuccio, tante penne, le gomme, le felpe, l’accappatoio e il pigiama. Però quella foto non mi è piaciuta e gliel’ho scritto, non è che l’ho sfidata. Ma nemmeno la sua risposta, dopo, mi è piaciuta", dice oggi la campionessa di equitazione al Corriere della sera.
A molti è parso strano che una una ragazzina di 11 anni abbia una simile proprietà di linguaggio e capacità di critica e si ipotizza che sia stata sua madre a scrivere il commento, usando l'account di Giulietta. Ma se stupisce che una giovane sappia esprimersi in questo modo o, addirittura, articolare un pensiero, il problema non è della ragazzina in questione ma dell'appiattimento e dello standard che si è assunto come riferimento. Anche perché Giulietta non ha esposto un trattato di Fisica, ha semplicemente detto alla Ferragni che secondo lei non è un buon esempio.
"Secondo me ognuno può sentirsi libero anche indossando una felpa, e non è che poi lo deve far sapere al mondo. Quando una delle mie amiche più grandi pubblica una foto di spalle, con i capelli che coprono il sedere, io glielo dico che non mi sembra appropriata, perché non siamo al mare", spiega ancora la ragazzina al Corriere, dimostrando non tanto di essere imbeccata dai genitori, semplicemente di essere stata da loro educata nel rispetto delle buone maniere e di un certo tipo di etichetta ispirata al buon senso. Che non vuol dire essere puritana, come l'ha accusata la Ferragni, ma semplicemente riconoscere e avere un comportamento adeguato in società.
Padre dirigente d'azienda, madre fotografa professionista, Giulietta vive in Svizzera e qui coltiva la sua passione per l'equitazione. "Io non posso accettare che mia figlia per aver espresso un’opinione, peraltro condivisa da tante persone, sia stata messa a tacere, bannata, eliminata.
Inoltre, con la chiusura del profilo perdiamo cinque anni di ricordi, di gare, di momenti belli condivisi con la comunità dell’equitazione", dice sua madre con un malcelato dispiacere per quanto accaduto. "Credo si debba avere più fiducia nello spirito critico dei ragazzini, che hanno la testa sulle spalle", aggiunge suo padre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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