Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, disse Brecht. Ma all'Italia basterebbe anche che i soggetti con risonanza mediatica non si alzassero al mattino per mandare tutto all'aria. Da qualche tempo siamo un Paese che si accontenta di poco, dopo tutto. Che il cantautore Ultimo vada sul Corriere della sera a dire che "Siamo stufi di questa spaccatura tra destra e sinistra. Immagini quale effetto avrebbe un politico che dicesse: io non scelgo né la destra né la sinistra. Scelgo l’alto", ce lo saremmo anche potuti risparmiare.
La contrapposizione tra partiti è l'essenza stessa della democrazia, è il dibattito, è il confronto che genera uno Stato civile. Se manca questo bhe, abbiamo un problema. Perché ci sarebbe solamente un partito, quindi una sola voce, quindi una dittatura. E difficilmente a gente come Ultimo che si batte il petto nell'intervista dicendo "Io non ho mai votato in vita mia" e "Non conosco nessun ragazzo della mia età che vada a votare", gradirebbe quel tipo di forma governativa. A giusta ragione, per altro. Il problema, però, sono proprio questi discorsi. Perché i giovani non vanno a votare ma si cimentano nella politica social puntando il dito contro questo e contro quello. Giovani, poi. A 28 anni si inizia a non essere più così tanto giovani, caro Ultimo.
E poi, cosa sarebbe "l'alto"? Dove dovrebbe porsi un politico che sceglie "l'alto"? Perché questo sa tanto di proclama pentastellato della prima ora, che poi si è visto a cosa ha portato. Oggi il M5s è schiacciato sulle posizioni ancora più a sinistra rispetto al Partito democratico. Ci hanno provato a portare l'ideale del movimento a-partitico, ma è fallito. Perché tutto è politica e tutto porta a schierarsi da una parte o da un'altra. Ci sono sfumature, ci sono idee che si condividono e altre meno, ma la polarizzazione è inevitabile. Per altro, in un passaggio della sua intervista, Ultimo dice: "La politica è scarsa. Non parla ai ragazzi e non ci prova neppure" e poi "Fascisti e comunisti: i giovani non ne possono più". Che verrebbe da chiedersi per chi parla Ultimo, a nome di chi. Perché se il suo campione sono gli amici suoi che non votano, allora tutto è chiaro.
Mai come in quest'ultimo periodo, in un modo o nell'altro, i giovani (quelli veri, non i quasi trentenni) stanno tornando a occuparsi di politica.
Si può essere o non essere d'accordo con le loro posizioni, ma vanno in piazza e anche se con modi discutibili fanno politica. Si dice che chi si somiglia si piglia ed evidentemente Ultimo ha scelto i suoi amici a sua immagine e somiglianza. E non fa un bel servizio ai coetanei. I giovani, per fortuna, parlano per se stessi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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