"Non mangiavo, ero un animale braccato". Le parole choc di Federica Pellegrini

Il 16 maggio esce l'autobiografia di Federica Pellegrini e nel libro la nuotatrice racconta dei sacrifici e delle rinunce fatte per ottenere record e medaglie

"Non mangiavo, ero un animale braccato". Le parole choc di Federica Pellegrini

Con undici record mondiali, ventisei ori internazionali, tre medaglie olimpiche e oltre cinquanta tra medaglie mondiali ed europee, Federica Pellegrini è una delle nuotatrici più vincenti di sempre. Ma dietro ai successi in vasca, cominciati dal precoce esordio a soli 15 anni, c'è stata una vita di sacrifici e rinunce. Lo ha raccontato lei stessa nella sua prima autobiografia, che uscirà il prossimo 16 maggio. Il libro promette di svelare fatti inediti della vita della Divina, ma anche il lato più privato e in un certo senso "umano" dalla campionessa.

Come un lupo prima della caccia

Alcuni estratti della biografia scritta da Federica Pellegrini sono stati diffusi nelle scorse ore e raccontato di una ragazza affamata, che si identifica in un lupo per descrivere quella voglia di combattere e mordere la vita per ottenere le vittorie. "La condizione ideale per gareggiare era sentirmi un animale braccato", confessa nel libro la nuotatrice, che spiega: "La sera prima di una gara quasi non mangiavo. Era la tensione, certo, ma anche un modo di prepararsi all'assalto, come il lupo che prima di andare a caccia per affrontare la lotta digiuna, dimagrisce". Federica parla di un primordiale istinto alla lotta per la sopravvivenza, trasformato in energia per volare sull'acqua alla caccia del primato: "La fame o l'inappetenza non erano solo forme nervose, ma manifestazioni di un atavico istinto al combattimento. Le gare non sono mai state una passeggiata per me, ma quella lotta all'ultimo respiro io la cercavo. Se capivo di dover entrare in acqua e combattere alla morte, l'adrenalina mi scorreva ed ero felice".

Le vittorie dedicate a sé stessa

Nell'autobiografia intitolata "Oro", scritta negli ultimi dodici mesi, la nuotatrice racconta la fatica, la passione e come ci si sente a stare davanti ai riflettori dall'età di quattordici anni: "Mi chiedevano a chi volessi dedicare le mie vittorie. Le più difficili, quelle che arrivavano dopo periodi duri, quelle delle rinascite le ho dedicate tutte a me stessa". Il motivo lo spiega in un capitolo, nel quale Federica Pellegrini parla degli sforzi compiuti per raggiungere i traguardi più importanti: "Perché io ero l'unica a sapere che sacrifici avessi fatto per ottenere quei risultati. Io ero il lupo. Cosa ne sapevano gli altri, chi aveva vissuto anche solo la metà di quello che avevo vissuto io? Questo fa di me una stronza?".

Per anni, l'atleta è stata accusata di essere troppo rigida, quasi snob, ma ora si comprende che dietro ai record e ai trionfi c'era molto di più. In occasione dell'uscita del suo libro, Federica Pellegrini è attesa al Salone del libro a Torino sabato 20 maggio.

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