L'onda lunga delle polemiche del Festival di Sanremo legate al secondo posto del rapper napoletano Geolier ma nettamente primo (60% delle preferenze) al televoto è arrivata anche in campo ecclesiastico: Don Ambrogio, prete della diocesi di Verona seguitissimo su Tik Tok dove conta oltre 370mila follower è entrato a gamba tesa su un duplice aspetto: una canzone che non aveva nulla di italiano e il tema legato all'acquisto dei voti. Il sacerdore non ha mai nominato esplicitamente il rapper ma il riferimento al 23enne di Napoli è più che chiaro.
L'attacco di Don Ambrogio
Con un video pubblicato nelle ultime ore, il prete esordisce dicendo di non aver seguito direttamente il Festival ma essersi fatto raccontare quanto accaduto sul Palco dell'Ariston. "La cosa che mi ha colpito particolarmente e ha reso più significativa la mia scelta di non guardarlo e che è una canzone, nel Festival della musica italiana, non era in italiano", afferma Don Ambrogio per poi passare alla stilettata finale. "E questa canzone è stata fatta arrivare in alto nelle classifiche comprando i voti con una schifosissima mentalità mafiosa". Parole chiare e nitide che, però, non hanno visto la replica dei suoi follower visto che i commenti non sono consentiti con il video che sta facendo il giro del web. L'attacco, però, non è ancora finito. "Queste cose devono finire, la tv pubblica la dovrebbe smettere di proporle come sistema, come meccanismo, soltanto perché si tirano su qualche milione di euro attraverso il televoto".
@don.ambrogio Se mi aveste chiesto un pronostico su Sanremo vi avrei detto che avrebbe vinto Van Aert
suono originale - Don Ambrogio
Forse accorgendosi di essere stato molto duro e avendo probabilmente ricevuto commenti di un certo tenore, nelle ore successive Don Ambrogio ha cercato di correggere il tiro pubblicando un altro video su Tik Tok per rispondere al commento di chi aveva sottolineato che bisogna essere tutti fratelli da Nord a Sud perché siamo tutti italiani. "Mi fa piacere che ci siano molti sostenitori di quel cantante napoletano di cui non conosco la canzone - afferma Don Ambrogio - non mi riferivo a quella situazione in particolare. Pensate a questa logica: se tu hai i soldi puoi comprare e pagare dei voti", sottolinea il prete".
Geolier, però, si è conquistato i suoi voti con un meccanismo del televoto che esiste da sempre grazie al quale telespettatori esprimono le loro preferenze, nulla di illegale. Il sacerdote, per fare un parallelismo, racconta un episodio per cui tramite il quotidiano locale si potevano votare i migliori calciatori dell'anno comprando il giornale, staccando un tagliando che si collezionava. "C'erano delle persone con i soldi che compravano migliaia di copie ogni giorno per avere questi tagliandini - sottolinea Don Ambrogio -chi aveva soldi poteva far vincere il proprio atleta favorito.
Capite che questa mentalità che si genera nelle persone è veramente mafiosa, è veramente aberrante? È una compravendita di voti ed è qualcosa di diseducativo dal punto di vista del servizio pubblico della tv".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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