Il personal trainer faceva il gigolò e spacciava farmaci dopanti ai clienti

Il personal trainer faceva il gigolò e spacciava farmaci dopanti ai clienti

Un gigolo pregiudicato di 27 anni e uno studente del corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari 25enne. Questo l’identikit dei due bodybuilder e personal trainer professionisti residenti a Milano che in questi giorni sono stati denunciati a piede libero dalla polizia per importazione illegale di farmaci, somministrazione pericolosa, spaccio e ricettazione. A loro carico resta ancora al vaglio, invece, il reato di esercizio abusivo della professione medica. Gli investigatori del commissariato Garibaldi-Venezia li accusano di aver spacciato steroidi acquistati in Campania in più palestre cittadine. A casa loro, infatti, i poliziotti hanno trovato 43 fiale di nandrolone (una sostanza contenente l’ormone della crescita dal 2010 equiparato a stupefacenti come la cocaina), insieme a tutta una lunga serie di flaconcini, compresse e capsule di farmaci dopanti perlopiù di provenienza malese.
L’indagine inizia dopo la denuncia in commissariato di un bodybuilder dilettante di 30 anni che, rivoltosi alla polizia per altre ragioni, spiega poi a un ispettore di essersi sentito male recentemente dopo aver preso un farmaco vendutogli da un uomo che frequentava la palestra dove era solito allenarsi. A quel punto scattano i controlli che permettono di individuare i due denunciati. Viene alla luce che i due si conoscevano ma operavano ciascuno per i fatti propri in almeno cinque diverse palestre (quattro in città, una in una località a nord di Milano) dove spacciavano le sostanze «proibite» e i farmaci che acquistavano sia su internet che da un comune «fornitore» partenopeo. Anche loro, i denunciati, facevano uso quotidiano di queste sostanze.
Martedì scorso uno dei due è stato bloccato all’uscita del suo appartamento in zona Lambrate, aveva con sé un pacco con l’indirizzo di un mittente di Napoli: dentro c’erano 13mila euro in contanti, in parte a saldo di una fornitura già ricevuta e in parte ad anticipo per una nuova. Il denaro è stato sequestrato.


Gli investigatori del commissariato Garibaldi-Venezia hanno già sequestrato un altro quantitativo di sostanze dopanti all’inizio delle loro indagini, il 21 novembre scorso. Quello di qualche giorno fa è il seguito di questa inchiesta e probabilmente porterà a breve a nuovi sviluppi.

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