PIÙ BUNGA BUNGA CHE PROVE

La richiesta di autorizzazione alla perquisizione è arrivata sulla scrivania del presidente della Giunta autorizzazioni della Camera. La vicenda sarà all'ordine del giorno mercoledì. Nel fascicolo si parla di "un rilevante numero di donne che si sarebbero prostituite". Leggi i documenti della procura - Guarda: la videodifesa del premier

PIÙ BUNGA BUNGA CHE PROVE

Roma - Sputtanamento doveva essere e sputtanamento è stato. Lo avevano annunciato e puntuale è arrivato: frugare nella vita sessuale del premier per cercare di tirarne fuori un reato. Come dire: al codice penale è stato aggiunto un nuovo articolo, forse ad personam: il bunga bunga può perseguito.  Il fascicolo è approdato questa mattina sulla scrivania di Pierluigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, e in pochi  minuti ha raggiunto tutte le prime pagine dei quotidiani nazionali. Solite fughe di notizie a orologeria e solite accuse, almeno fino ad ora. I documenti chiedono l'autorizzazione a "eseguire perquisizioni domiciliari" negli uffici di Giuseppe Spinelli, addetto alla contabilità del presidente Silvio Berlusconi. Emerge subito l'intento persecutorio nei confronti del premier con accuse che appaiono spropositate. Berlusconi non sarebbe andato con qualche ragazza, ma gestirebbe addirittura un giro di prostituzione: dieci escort a sua disposizione. Emergono, secondo i primi riscontri, anche contraddizioni sulle date. La tesi dei magistrati è che "un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo". I reati al vaglio dei magistrati sono concussione e prostituzione minorile. Castagnetti metterà la vicenda all'ordine del giorno della giunta, mercoledì. Il voluminoso incartamento, di 389 pagine, sarà disponibile solo in due copie. Ma, come dice lo stesso Castagnetti: "Le prime 80 pagine contengono notizie già uscite sui quotidiani". Niente di nuovo sotto il sole, sempre lo stesso copione: i documenti dalla procura arrivano direttamente nelle redazioni, senza passare dai diretti interessati. La macchina processuale procede velocissima, i pm dopo avre convocato il premier il 21-22-23 gennaio, potrebbero chiedere il giudizio per il premier entro la prima metà di febbraio.

La fuga di notizie Poi il presidente della Giunta mette le mani avanti e dichiara "che la fuga di notizie non è avvenuta alla Camera". Intanto è avvenuta e le conversazioni private, spezzettate e decontestualizzate, sono finite sulle prime pagine dei giornali.  Arriva anche il monito di Francesco Pizzetti, Garante per la privacy, che "richiama l’attenzione dei media sulla necessità di valutare con scrupolo l’interesse pubblico delle singole informazioni diffuse". 

I pm contro il premier I pm di Milano avrebbero trovato "ampi riscontri investigativi" sulle case date dal premier Silvio Berlusconi in "comodato" ad alcune ragazze che partecipavano alle serate di Arcore, anche se non è reato offire ospitalità e regali a delle persone, tanto più conoscendo le abitudini e la generosità del Cavaliere con i suoi ospiti. Ma questo è quanto si legge nella richiesta di autorizzazione. Ruby, nell'interrogatorio del 3 agosto scorso, La avrebbe raccontato che "alcune giovani donne che partecipavano ai suddetti eventi ricevevano in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in Milano due".

Le accuse per Nicole Minetti Secondo i magistrati della procura di Milano i contenuti delle dichiarazioni della ragazza marocchina fanno ritenere "che Nicole Minetti, in concorso con Emilio Fede e Dario Mora, nonchè in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore Karima el Mahroug (Ruby, ndr), individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dentro pagamento (del corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo, nonchè gestendo ed intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell’attività di prostituzione svolta". Accuse che il Cavaliere e la Minetti nei giorni scorsi avevano già smentito con forza.

La competenza della Giunta Si preannuncia già uno scontro sulla competenza della Giunta: gli avvocati del premier, infatti, hanno chiarito che ritengono necessario un trasferimento degli atti al tribunale dei ministri. In giunta la maggioranza può contare su 11 voti su 21, poi dovrà essere l’assemblea di Montecitorio a pronunciarsi in via definitiva. Netta la presa di posizione del ministro della Giustizia, Angelino Alfano: "Tecnicamente, al presidente del Consiglio è stato inviato un invito a comparire e di questo se ne occuperà insieme ai suoi avvocati. Politicamente, le opposizioni hanno considerato l’invito a comparire come un invito a scomparire. Noi diciamo no all’invito a scomparire, perchè su questo si pronunceranno gli elettori nel 2013 e non sarà certamente questa sinistra a deciderlo".



Alla stampa prima che in Parlamento La fuga di notizie, come d'abitudine, è arrivata nelle redazioni grazie alle solite e misteriose manine, prima ancora che le carte venissero messe a disposizione dei deputati della Giunta per le autorizzazioni della Camera. Dopo la giustizia, anche l'informazione è a orologeria. E la settimana dello sputtanamento è appena agli inizi.

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