Piano casa, una realtà concreta

Piano casa, avanti tutta. Questa mattina Alemanno consegnerà a Ponte di Nona, assieme all’assessore alla casa Alfredo Antoniozzi, 117 alloggi agli assegnatari con 10 punti della graduatoria Erp. Per il sindaco un intervento non più procrastinabile: «Cominciamo ad asciugare queste liste della vergogna, di persone che attendono da decenni una risposta». Il provvedimento è il primo a partire fra quelli previsti dal Piano casa approvato in Campidoglio il 1° marzo 2010. «Si tratta della prima tranche degli oltre 200 appartamenti che abbiamo acquistato col bando di maggio 2009» spiega il direttore dell’Ufficio politiche abitative del Comune, Raffaele Marra. La seconda tranche, che completa il bando, riguarda 148 alloggi situati a Lunghezza e Settecamini. L’acquisto, a 2.200 euro/mq, per un totale di 28 milioni, è stato approvato in consiglio comunale il 12 marzo. Si dà il via, insomma, finalmente ai passi concreti. Il blocco di case, però, questo l’unico neo della faccenda, non finirà interamente ai “punti 10” della graduatoria. Ossia alle famiglie numerose, indigenti, con anziani o disabili a carico. Una parte rilevante, il 23 per cento, finirà invece agli occupanti di scuole e immobili, pilotati e messi lì negli anni da Action e dai collettivi di lotta per la casa. Lo prevede la delibera di giunta n 206/2007. La quota del 23% spetta in base alla delibera, 16 maggio 2007 dell’era Veltroni, tuttora in vigore, a emergenze abitative (Federimmobiliare, Idroscalo, ecc), esubero di autorecupero, scuola di via Pollio, occupanti di via Masurio Sabino, Borghetto Aurelio e così via. In pratica ogni 100 case assegnate, 23 ne spettano agli occupanti abusivi. Una su quattro. Per sempre? Fortunatamente no. Fino a esaurimento della lista allegata. «Ne mancano ancora 800» calcola Marra. Come sono state individuate queste famiglie? All’epoca è stato fatto un censimento dalla polizia municipale, nome e cognome. Ma resta un nutrito pacchetto dove figurano solo numeri. E questi numeri, pare, sono terreno riservato ai collettivi. Insomma, un bel ginepraio. Un binario parallelo, a danno di chi è da anni in graduatoria. Sarà possibile accantonare la vecchia delibera? Si vedrà.
È in dirittura d’arrivo invece il secondo bando di edilizia Erp. Si tratta di 300 immobili da acquistare, nuovi o di recente costruzione, disponibili entro fine 2010. «La scadenza è stata prorogata al 26 aprile - spiega Marra - per permettere anche ai proprietari di case uso studio di fare l’offerta». In pratica si conta di acquisire queste unità a prezzi vantaggiosi e poi usufruire di una legge regionale del 2009 che consente agli enti locali il cambio di destinazione d’uso con una semplice comunicazione al Dipartimento urbanistico. Idea semplice e concreta.
La fetta più grossa del Piano casa resta però quella dedicata all’housing sociale. «L'obiettivo - sottolinea il consigliere del Pdl Marco Visconti - è di realizzare 20mila alloggi in 5 anni, dando un tetto al segmento debole della domanda: famiglie a reddito medio-basso, giovani coppie, universitari fuori sede, immigrati». Affitti bassi e possibilità di riscatto dopo un certo numero di anni, la formula dell’housing sociale. Gli strumenti per raggiungere lo scopo: densificazione dei Piani di zona, modifica delle destinazioni d’uso di fabbricati non residenziali, riqualificazione di immobili agricoli.
Prosegue intanto il piano di dismissione. Il 24 marzo la giunta ha dato mandato a RpR di mettere in vendita 5mila case del patrimonio Erp capitolino.

La prima opzione spetta agli inquilini assegnatari, ai conviventi, ai figli non conviventi. Il prezzo, di assoluta convenienza rispetto al valore di mercato, oscillerà tra i 33mila e i 77mila euro. Il taglio medio di questi immobili è di 70 mq.

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