Piazza Affari chiude in rialzo una seduta segnata comunque dall'incertezza per la situazione dell'Irlanda. L'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,37% a 20.639 punti, mentre l'All Share è salito dello 0,45%. Dopo un avvio piatto, gli indici hanno virato al rialzo a metà seduta spinti dal buon andamento di alcuni titoli per tornare in negativo poco prima dell'apertura di Wall Street, trainati dai dati deludenti diffusi negli Stati Uniti dove le richieste settimanali di mutui sono scese ai minimi da 4 mesi, e l'avvio dei nuovi cantieri, ad ottobre, è calato dell'11,7%. Positivo il dato dell'inflazione Usa, salita meno delle attese, il mese scorso. Sul paniere principale, la migliore performance è di Ansaldo (+4,83%); la società fa parte di una cordata, con Almaviva, Telecom Italia e Engineering, che si è aggiudicata la maxi gara da 1,36 miliardi per la gestione in «outsourcing» di servizi informatici e call center del gruppo Ferrovie dello Stato. Molto bene anche Tenaris (+4,05%), ed Exor dopo che Sergio Marchionne ha smentito l'ipotesi di una fusione tra Fiat (-0,37%) e Chrysler. In deciso rialzo Impregilo (+1,82%), Mediaset (+1,96%) che rimbalza dopo una prima parte di seduta in calo, Bulgari (+1,98%), Luxottica (+1,79%) e Parmalat (+1,99%). Terna guadagna lo 0,52% e chiude a 3,36 euro, rinnovando il massimo storico del titolo. Contrastati i bancari con Mediobanca (+1,59%) e Bpm (+0,87%) in crescita; mentre scendono Intesa Sanpaolo (-0,21%) e Unicredit (-0,47%). In ribasso anche Lottomatica (-1,82%) e Finmeccanica (-1,08%). Tra gli altri titoli, vola Pininfarina (+22,3%) all'indomani dell'accordo con il finanziere bretone Vincent Bolloré e sulle voci di un interesse da parte del colosso della componentistica austro-canadese Magna.
Le Borse estere. Chiusura positiva per le Borse europee sostenute dal comparto farmaceutico e da quello minerario.
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