Di Pietro s’indigna per Mestre ma la colpa delle code è sua

Nel caso foste in coda, in coda sul Passante di Mestre ovviamente, mentre leggete queste righe, sappiate che il rimedio o meglio «il rattoppo» è stato deciso ieri in un vertice in Prefettura, ma le colpe, le colpe di gran parte del caos che è scoppiato da queste parti in questi giorni di esodo, sono da ricercarsi un po’ più lontano. In altri tempi e in altri luoghi. Ma andiamo con ordine.
Ciò che è stato deciso ieri in un vertice tra le società concessionarie della rete viaria, la polstrada, i vigili del fuoco, i carabinieri, l’Anas e la Protezione civile, tenutosi in prefettura a Venezia, è che oggi e domani il Passante di Mestre verrà chiuso, se eventuali code supereranno dieci chilometri. La chiusura sarà comunque non superiore ad un’ora, il traffico verrà deviato sulla tangenziale di Mestre e, se dovessero verificarsi code superiori ai cinque chilometri anche qui, le auto saranno instradate verso la A27, fino a Conegliano, da dove uscirebbero sulla statale Pontebbana, per rientrare nell’autostrada A28 a Pianzano o Sacile e scendere verso Portogruaro.
Più che la mappa delle vie di fuga, conveniamo con voi, somiglia ad una dichiarazione di resa. Ma perché un’opera aperta appena sei mesi fa e accolta come la «bretella liberatrice» pare già inadeguata?
Se è vero, come ha ricordato il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan l’indomani del Grande Ingorgo che «il primo agosto si è verificato un traffico eccezionale con 52.249 transiti sul Passante in direzione Trieste e 31.255 sulla tangenziale, nello stesso senso di marcia, per un totale di 83.404 automobili» è anche vero per riprendere ancora le parole di Galan che «visto che l’autostrada Venezia-Trieste di corsie ne ha due ed è facile immaginare cosa possa accadere quando cinque corsie di quella portata sboccano sulle due corsie dell’autostrada: l’effetto è quello di un tappo». «Ecco questo tappo - denuncia Galan, io ho cercato di farlo saltare sollecitando già nel 2006 la nomina del commissario per la terza corsia sulla A4 Venezia-Trieste. Ma a questa mia richiesta che feci con Riccardo Illy si opposero l’allora ministro delle Infrastrutture Di Pietro e il presidente dell’Anas Ciucci e adesso per vedere le tre corsie anche in quel tratto di A4 bisognerà aspettare almeno fino al 2014».
Una denuncia che viene rilanciata con toni ancora più duri dal coordinatore del Pdl per il Friuli Venezia Giulia, Isidoro Gottardo: «È singolare come in questi giorni di polemiche sull’ingorgo alla Variante di Mestre sia passata sotto silenzio la responsabilità del ministro Di Pietro». Ricordando che l’ex ministro «rifiutò ripetutamente ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Galan e Illy, lo stato di emergenza dell’A4 e quindi la nomina di un commissario che inutilmente invocarono al governo Prodi per accelerare la terza corsia» Gottardo accusa senza mezzi termini Antonio Di Pietro «perché, invece di riflettere sulle colpe delle sue arroganti miopie continua a pontificare, volendo insegnare persino al capo dello Stato come comportarsi». «E a questo proposito è singolare - aggiunge ancora il coordinatore del Pdl - anche che sia passato nel dimenticatoio il fatto che l’allora ministro Di Pietro, a fronte di emergenze per le più elementari opere di messa in sicurezza, avocò con legge a se stesso la nomina delle commissioni valutative di qualsiasi, anche più banale appalto, promosso dalle società concessionarie. Arroganza del potere ed esempio di cultura centralistica in barba - conclude - al più elementare concetto di sussidiarietà».

Anche l’assessore regionale alla Viabilità e Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, fa sentire la sua voce perché un recente passato non venga dimenticato: «Se è vero che la richiesta del commissariamento della A4 non venne riconosciuta dall’allora governo nazionale in cui figurava come ministro delle Infrastrutture dei Trasporti, Di Pietro è altrettanto vero che lo scorso anno, invece, il governo Berlusconi ha finalmente concesso questo regime di commissariamento, affidato al presidente della Regione Renzo Tondo, e ora stiamo lavorando al massimo delle possibilità per realizzare la terza corsia autostradale dal Passante di Mestre a Villesse, che avevamo individuato come soluzione necessaria oltre dieci anni fa, quando Autovie Venete, per la prima volta, chiese l’inserimento di quest’opera nel piano finanziario Anas». Adesso che forse è tutto un po’ più chiaro, potete riaccendere il motore e ripartire. Dimenticando, si spera, le code e chi ve le ha procurate.

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