I privati in Ferrovie dello Stato. Da tempo immemore, a intervalli più o meno regolari, questa frase torna alla luce. Poi, viene congedata fino alla volta successiva. A Cernobbio, durante il Forum Ambrosetti, l'ad di Ferrovie dello Stato, Stefano Donnarumma ha fatto sapere che vi è un progetto di apertura del capitale ai privati. Spetterà ha aggiunto al nuovo cda del Gruppo definire il piano entro il 2024, quindi il ministero dell'Economia cioè l'azionista pubblico lo analizzerà per eventualmente dare il via libera all'operazione. Qualora il piano trovasse attuazione si tratterebbe di una buona notizia sul binario delle privatizzazioni. La partita, proprio perché tocca un'azienda fondamentale nella fornitura di servizi di pubblica utilità, merita di essere seguita con grande attenzione. Partita che si annuncia complicata. Come dimostrano le reazioni sindacali: il sistema ferroviario italiano è un asset fondamentale del servizio pubblico e non può essere svenduto. Un disco rotto, prese di posizione insensibili alla realtà. E non si tratta di essere dei pasdaran delle privatizzazioni in astratto per coglierne la fallacia.
Pur riconoscendo le sue criticità il liberismo di mercato, come la storia ha certificato, è l'unico modello in grado di assicurare la crescita economica e insieme la prosperità sociale. Perciò, lo Stato ha da rientrare nella sua funzione virtuosa, non meno importante. Ovvero: indirizzare, promuovere e soprattutto controllare. Ma non gestire.
L'efficienza di un servizio così delicato come quello del sistema ferroviario passa da iniziative coraggiose di questo stampo. L'apertura del capitale di Ferrovie dello Stato ai privati sarebbe una mossa governativa in quella direzione. Tanto auspicata quanto fin qui disattesa. Sarà la volta buona?www.pompeolocatelli.it
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