Il Tesoro si sfila da MPS. Via alla cessione delle proprie quote

Avviato oggi il processo di selezione per l'individuazione dei consulenti finanziario e legale che assisteranno il Mef nella cessione

Il Tesoro si sfila da MPS. Via alla cessione delle proprie quote
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Le indiscrezioni delle scorse settimane, alla fine, hanno trovato conferma. Forse, anche prima del previsto. Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha infatti avviato le procedure per la cessione della propria quota in Monte dei Paschi di Siena. In una nota, lo stesso Mef ha comunicato che "è stato avviato oggi il processo di selezione per l'individuazione dei consulenti finanziario e legale" che assisteranno il Tesoro nell'individuazione delle migliori modalità di "dismissione della partecipazione di controllo nella Banca Monte dei Paschi di Siena e forniranno tale supporto in tutte le fasi di attuazione dell'operazione".

Ad accendere i riflettori sul gruppo bancario erano state, proprio nei giorni scorsi, le valutazioni interne alla maggioranza di governo sul destino della quota del 64% detenuta dal ministero dell'Economia e delle Finanze nel capitale del Monte. Secondo indiscrezioni, l'intenzione dell'esecutivo ruotava attorno all'ipotesi di mettere in vendita una quota compresa tra il 5% e il 10%. La notizia odierna è appunto che la cessione non è più solo un'eventualità, visto l'avviamento delle procedure che porteranno poi a una sua finalizzazione.

"In base a quanto stabilito dal Dpcm del 16 ottobre 2020, la cessione potrà essere effettuata, in una o più fasi, attraverso il ricorso singolo o congiunto a un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, ivi compresi i dipendenti del Gruppo Banca Mps, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali, ovvero a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive trasparenti e non discriminatorie, oppure ancora a una o più operazioni straordinarie, ivi inclusa un'operazione di integrazione", si legge nella nota del Tesoro.

Obiettivo del ministero - riferisce ancora lo stesso dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti - "è la piena valorizzazione della partecipazione, da realizzarsi nell’interesse della Banca e di tutti i suoi azionisti, tenuto conto del miglioramento della redditività e dell’accresciuta patrimonializzazione, nonchè delle prospettive di ulteriore sviluppo". Già nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni sull'interesse del governo ad avviare la cessione senza creare scossoni all'interno dell'istituto. Le analisi dei tecnici del Tesoro, in particolare, avrebbero accertato che la cessione di una quota inferiore al 10% avrebbe potuto essere effettuata senza turbolenze gravi sul titolo.

"Non abbiamo necessità di fare cassa subito, e quindi le valutazioni che farà il ministero e il ministro saranno quelle nell'interesse della banca e dei suoi azionisti, in particolare quelli che hanno partecipato a questa grande operazione di successo tutta italiana", aveva affermato il ministro Giorgetti a fine settembre.

Le sole indiscrezioni sulla possibilità che il Mef collocasse sul mercato un pacchetto consistente di azioni con l'obiettivo di alleggerire la propria quota e avviarsi lungo la strada che entro il 2024 dovrà portare lo Stato fuori da Siena, aveva però fatto scendere il titolo in Borsa.

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