
L'annuncio di Donald Trump di voler creare una riserva strategica statunitense di criptovalute ha risollevato il Bitcoin, tornato ieri sopra i 90mila dollari dopo un febbraio difficile (-18%). Di criptovalute abbiamo parlato con Gianluigi Guida, ceo di Binance Italy.
La recente volatilità deve preoccupare?
«Le criptovalute sono suscettibili a ciò che avviene nel mondo, né più né meno rispetto alle altre asset class. Il Bitcoin non può sempre salire ed eventi quali l'attacco hacker all'exchange Bybit, con il più grande furto di cripto della storia (1,5 miliardi) innescano volatilità. Tutto questo non deve preoccupare più di tanto, anche perché si arriva da un rally prepotente e gli attuali livelli sono ben superiori a quelli di 12 mesi fa».
C'è anche il proliferare delle memecoin che rischiano di rivelarsi un boomerang per l'intero settore?
«Indubbiamente è un fenomeno che sta caratterizzando il ciclo attuale; perfino il presidente degli Stati Uniti, quindi non l'ultimo sviluppatore, ha emanato la propria memecoin. Gli asset digitali sono una tecnologia molto giovane ed è normale che si sperimenti. Il mercato le sta richiedendo e gli operatori devono offrirle, trovando il giusto equilibrio».
In Europa è da poco in vigore la normativa Mica. Va nella giusta direzione?
«Avere un quadro normativo chiaro di riferimento com'è il regolamento Mica è fondamentale. Per noi che operiamo cross-border e in tanti Paesi, è importante avere delle linee guida chiare che aiutino a prendere decisioni minimizzando i rischi. Le regole devono essere ben bilanciate seguendo sempre la tecnologia o anche anticipandone l'evoluzione. Non basta avere una normativa e poi chiudere i libri per 10 anni, soprattutto in un settore che corre alla velocità della luce come quello dei digital asset».
In Italia si susseguono i richiami di Bankitalia e Consob sui rischi associati alle criptovalute.
«Ogni investimento ha un rischio, questo si sa, quindi bisogna stare molto attenti, però al tempo stesso Consob e Bankitalia si sono mostrate molto attive nel disporre ciò che la Mica ha lasciato alla loro autonomia. Quindi dal punto di vista normativo sono piacevolmente sorpreso. Chiaramente ci sono tante sfaccettature, a partire dalla querelle sulla maggiore tassazione delle plusvalenze, parzialmente rientrata, con l'aumento al 33% dal 2026 (inizialmente era stato previsto un aumento al 42% già da quest'anno, ndr), quindi un capitolo ancora aperto su cui si tornerà a discutere».
Quanto può crescere la platea di chi usa asset digitali?
«Le potenzialità sono notevoli. Le più grandi banche di investimento si sono affacciate a questo mondo da poco proponendo gli Etf Bitcoin, dando modo agli investitori più tradizionali di affacciarsi a questo mondo. Questa tecnologia è nata dal basso, dai sviluppatori e solo adesso si sta espandendo agli istituzionali, esattamente il contrario di quello che avviene nella finanza tradizionale. La rivoluzione cripto sta arrivando anche alle banche tradizionali come dimostra il primo piccolo investimento in Bitcoin da parte di Intesa Sanpaolo».
Cosa si può fare per migliorare il livello di conoscenza?
«L'investitore prima di tutto deve informarsi bene e non esporsi eccessivamente. Bisogna poi diffondere conoscenza della tecnologia.
Noi di Binance cerchiamo di fare la nostra parte, abbiamo un ramo educational (Binance Academy) e facciamo anche diverse iniziative con le università italiane dove spieghiamo ai giovani che cosa è la tecnologia e l'uso che se ne può fare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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