Dominic Raab, vicepremier e ministro della Giustizia di Rishi Sunak nel Regno Unito dall'ottobre scorso e già numero due di Boris Johnson, si è dimesso. L'onda lunga dello scandalo per il presunto mobbing a cui avrebbe sottoposto i collaboratori nelle passate esperienze da ministro e sottosegretario ha travolto il 49enne esponente del Partito Conservatore. A novembre, quando dopo un mese e mezzo di purgatorio durante il governo-meteora di Liz Truss Raab era tornato vicepremier e titolare della Giustizia, il Guardian aveva riportato il retroscena dell'avvertimento del capo del personale del ministero, Antonia Romeo, sull'invito a Raab di trattare meglio i dipendenti rispetto a quanto accaduto in precedenza. Voci anonime avevano parlato alla storica testata della sinistra britannica di un Raab "umiliante e esigente" che nei confronti dei funzionari era "molto scortese e aggressivo".
La carriera e le inchieste di Raab
L'esplosione di una serie di inchieste ha rivelato una catena di denunce da parte di ex sottoposti di Raab per i suoi comportamenti in altri dipartimenti. Raab, deputato Tory dal 2010, è stato nel 2018 ministro di Stato per le Politiche Abitative, dal 2018 al 2019 Ministro del Governo britannico per l'attuazione della Brexit e dal 2019 al 2021 ministro degli Esteri. Una carriera folgorante accelerata dal suo sostegno netto a Boris Johnson e alle politiche della Brexit, di cui è stato un vero e proprio "falco". Posizioni che lo hanno portato a essere il numero due del Paese, fedelissimo di BoJo e sostituto di fatto del capo del governo quando ad aprile 2020 si trovò ricoverato in gravi condizioni per il Covid-19.
Il Guardian ricorda che "una campagna di contro-spin da parte degli alleati di Raab ha presentato il Ministro come un uomo che poteva essere un capo difficile e tutt'altro che empatico, ma era anche un politico che lavorava per lunghe ore e si aspettava standard molto elevati". Non ci sono stati elementi probanti di abusi particolarmente duri, solo fughe di notizie che hanno però compromesso politicamente Raab.
"Inchiesta kafkiana": Raab al contrattacco
Raab ha affidato il suo commento alla vicenda che lo vedeva coinvolto a un editoriale pubblicato sul Telegraph, sottolineando che "il Regno Unito pagherà il prezzo di questa inchiesta kafkiana" sotto forma di un crollo della capacità di scrutinio della politica sui funzionari: "l'opinione pubblica britannica si aspetta che i ministri esercitino una rigorosa supervisione sui funzionari per evitare che i mandati democratici vengano scartati, alzare il gioco delle parti del governo sottoperformanti e impedire a Whitehall di sperperare il denaro dei contribuenti."
Un caso complesso. Che segnala come anche nell'era Sunak prosegua la "maledizione" di coloro che più alacremente hanno sostenuto la Brexit e poi si sono trovati presi d'infilata da crisi politiche nate da problemi personali e umani.
Perché il Partito Conservatore è in crisi
Di Johnson e del Partygate si è detto. La Truss, neoconvertita con zelo missionario alla causa della rottura con Bruxelles, è stata travolta da un'agenda politica disastrosa. L'ex segretario della Salute Matt Hancock è stato colpito da dure accuse per la gestione del Covid-19, e non dimentichiamo che la pietra tombale sul governo Johnson, nel luglio 2022, fu lo scandalo di Chris Pincher, il chief whip e suo fedele alleato accusato di molestie sessuali.
Raab è solo l'ultimo di una lunga serie. E il caos politico che neanche Sunak riesce ad arginare e che travolge il Partito Conservatore si riflette in sondaggi sempre più inclementi che certificano un divario ampissimo da parte dei Laburisti. Al voto politico manca oltre un anno e mezzo (sarà tra fine 2024 e inizio 2025), ma nel frattempo i Tory devono affrontare una via Crucis. Le imminenti elezioni politiche locali vedono i Conservatori aspettarsi una durissima batosta.
Del resto, nota il Financial Times, "l'economia britannica, che soffre il secondo peggior calo del tenore di vita mai registrato, sarà il la peggiore nel 2023 tra le economie del G20, ad eccezione della Russia. Le esportazioni di merci della Gran Bretagna sono le peggiori del G7. Gli investimenti esteri sono diminuiti dal 2016. Nonostante la promessa dei Brexiter di più soldi per il Nhs, più di un britannico su 10 è ora in attesa di cure ospedaliere, il massimo da quando sono iniziate le registrazioni. L'aspettativa di vita per le persone più povere è diminuita".
La crisi politica dei falchi di ieri come Raab avviene mentre le criticità della Brexit sono in emersione. E nei prossimi mesi altre notizie del genere potrebbero inibire ai Tory ogni speranza di rimonta per proseguire i tredici anni di esperienza di governo iniziati nel 2010.
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